Knocked Loose – Mistakes Like Fractures

Insieme a un manipolo di altre band più o meno famose, i Knocked Loose stanno incarnando senza ombra di dubbio una delle rivoluzioni musicali più importanti dell’ultimo decennio per ciò che riguarda il circuito hardcore/metal underground e non solo. A cinque anni da “Pop Culture” e a tre dall’incredibile quanto indispensabile full length “Laugh Tracks”, ecco servito il nuovo EP “Mistakes Like Fractures”, preludio di quello che sarà probabilmente un nuovo album di studio in uscita in questo 2019.

Il quintetto del Kentucky, che dal 2016 sta portando in tour senza sosta proprio i brani di “Laugh Tracks”, è atteso da una prova del fuoco importante per consolidare il proprio posto all’interno dell’Olimpo dell’hardcore moderno: non far rimpiangere i tempi andati, producendo nuovo materiale che sia all’altezza di quanto creato fino ad ora. Proprio le tre tracce di “Mistakes Like Fractures” fanno ben sperare, grazie soprattutto a una produzione di altissimo livello (lasciata nelle mani di Will Putney), abile nel dare una quadratura potente ma allo stesso tempo definita e mai banale, quasi da far sembrare di aver la band di fronte, intenta a suonare con la stessa cattiveria che attraversa le cuffie. Il marchio di fabbrica dei ragazzi di Oldham County sta tutto in chitarre dissonanti e breakdown da capogiro, unite però a una timbrica vocale che è tutto l’opposto di un cantato da metallari vestiti di nero. Proprio l’essere così diversi dai soliti cliché ha permesso a Bryan Garris e soci di essere dove sono, e di diventare apripista per decine di band che si stanno rifacendo proprio al loro sound per uscire dai confini degli Stati Uniti.

La title track dell’EP, accompagnata da un video disturbato e ansiogeno, è la sfida neppure tanto a distanza tra riff taglienti e voce sofferta e caustica, supportate dalla precisione chirurgica di Kevin Kaine alla batteria, per quattro minuti di metallic hardcore che ci raccontano quanto sia difficile lasciarsi gli errori alle spalle (“mistakes like fractures/hiding underneath my skin/mistakes like fractures/buried underneath the weight of sin”). Sling And Arrows è invece una cover, a dir la verità neppure troppo lontana dall’originale, dell’omonima traccia dei californiani The Warriors, nome che potrebbe non suonare nuovo per gli appassionati del genere. In questo caso, gran lavoro da parte di Kevin Kotten al basso, capace di ricreare il groove del 2-step centrale del pezzo, a completamento di una nuova versione in puro stile Knocked Loose. A conclusione dell’EP, il rifacimento di All My Friends ricorda come la band non abbia mai messo da parte la passione per il vecchio materiale di qualche anno fa: la traccia fa infatti parte di “Pop Culture”, ed è ancora oggi un cavallo di battaglia in sede live, con tutto il suo nichilismo e la sua struttura in stile Code Orange. 

Insomma, una release breve ma intensa, che in fin dei conti porta solo un nuovo brano con sé, ma che ha il gran merito di tenere viva l’attenzione su una delle band attualmente più in forma e più innovative dell’intero panorama heavy mondiale.