Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

LEDA – Memorie dal futuro

2019 - Il Piccio Records
alt-rock

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Ho continuato
2. Distanze
3. Pulviscolo
4. Nuovi simboli
5. Nembutal
6. Tu esisti
7. Assedio
8. Deriva
9. Icaro
10. Solchi
11. Il sentiero feat. Marino Severini


Web

Sito Ufficiale
Facebook

LEDA è una nuova entità, una nuova fermata del percorso musicale di Serena Abrami che si circonda, per questa nuova avventura, oltre che dal suo fidato chitarrista e compagno Enrico Vitali anche di Mirko Fermani al basso e Fabrizio Baioni alla batteria. Serena non è nuova nella scena musicale italiana, anzi è una delle voci secondo me più belle della penisola; tuttavia non sembra calzarle la vita mondana e nemmeno i riflettori puntati in faccia. sicuramente allE payettes e ai birllantini preferisce la natura verde e il mare azzurrisimo delle sue splendide Marche.

Parlo di Serena perché il precursore di questo “Memorie dal Futuro” è il disco “Di Imperfezione” pubblicato sotto il nome di Serena Abrami. Dopo questo magnifico lavoro la strada ha preso una via alternativa e coerente con la sua totale assenza di ego Serena affoga il suo nome da solista di stampo tradizionale in una nuova band. Ciò che sento è il voler affermare che la musica è condivisione, non è solo una forma di intrattenimento; si percepisce inoltre che i brani di questo LP sono frutto di un rapporto tra persone che non si limitano al supporto della figura classica della cantante, ma sono parte integrante del processo creativo.

Devo ammettere che a me Serena è sempre piaciuta tantissimo in una veste acustica e intima, perché credo che la sua voce e la sua personalità si rispecchino molto in questo tipo di musica. Infatti ad un primo ascolto ho fatto fatica a contestualizzarla in questa nuova veste alt rock, energica, sporca e irriverente. Ma informandomi poi sul progetto e capendo la reale intenzione dei quattro, ho capito che forse questo è artisticamente il naturale passo successivo del suo percorso. Dopo un po’, se si ama veramente la musica, c’è bisogno di cambiamento, di nuovi timbri, di nuove idee, ed è esattamente quello che “Memorie dal futuro” ospita.

Non si tratta solamente della volontà di cambiare veste estetica, ma c’è anche la voglia di esprimere concetti più pungenti, che facciano riflettere, pensare e magari agire. La collaborazione con lo scrittore Marino Saverini dona un’intensità non comune all’immaginario della band. Gli argomenti sono molti: il tema dell’oscurantismo dell’umanità, intesa come il sentimento di fratellanza e condivisione che dovrebbe legarci tutti, il tema della società che prevarica i sentimenti a favore del guadagno e ancora i tempi bui di massificazione mentale delle opinioni, del soporifero controllo dei media e della conseguente inibizione all’azione.

“Memorie dal futuro” è un disco di urgenza espressiva, è uno scrigno di energie per chi ha ancora voglia di ribellarsi dal controllo, di affermare la propria individualità e di pensare fuori dal coro. Seppure non sia un disco propriamente innovativo, potrei definirlo come un revival garage rock con slanci new wave e qualche sprazzo di psichedelia, è sicuramente personale e unico. I musicisti che vi partecipano sono di una caratura rara ed è davvero un piacere per le orecchie percepire la sensibilità dei quattro e la splendida coesione che creano negli arrangiamenti e nella composizione dei brani, il tutto coronato dalla splendida voce da sibilla del mondo antico di Serena.

Un consiglio che mi sento di dare nell’ascolto di “Memorie dal futuro” è di tenere d’occhio i testi e cercare di fare attenzione all’intreccio tra significato e intenzione musicale, per me è l’aspetto più magico e meglio riuscito dell’opera. Brava Serena, bravi LEDA, aspettiamo altra musica, grazie.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni