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The Cranberries – In The End

2019 - BMG
rock / alternative

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Tracklist

1. All Over Now
2. Lost
3. Wake Me When It's Over
4. A Place I Know
5. Catch Me If You Can
6. Got It
7. Illusion
8. Crazy Heart
9. Summer Song
10. The Pressure
11. In The End


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Se In The End fosse il disco di una qualsiasi altra band, fatta con canoni e stili dell’ipotetica band in questione, saremmo senz’altro qui a parlare di “testamento spirituale”, “lascito” ed altre definizioni che fanno sempre tanto effetto, cercando di trasmettere un qualcosa di profetico e marziale, come se il recensore già in tempi non sospetti si aspettasse che l’album fosse stato l’ultimo, e serbando per se la notizia, già al tempo sapesse quanto sarebbe accaduto in seguito.

Niente di tutto ciò è invece applicabile a questo ultimo lavoro della band irlandese, e postumo della cantante Dolores O’Riordan. Il disco segue i percorsi e gli stili dei lavori precedenti, con canzoni che ci raccontano di esperienze di giovinezza, piccole vergogne che si è provato a nascondere nelle pieghe del passato, amori e spaccati di vita famigliare tra il presente ed il passato. Tuttavia, i testi di queste nuove canzoni hanno una forza ed uno stile molto più personale ed acuto, sicuramente effetto collaterale della terapia che Dolores stava seguendo per prendersi cura di alcuni traumi che con il tempo erano tornati a galla, ammessi e raccontati da lei stessa in diverse interviste. In effetti, tracce come Catch Me If You Can e la stessa In The End ci portano in circostanze molto personali e private, sia per testi che per arrangiamenti.

Certo, è facile mettere enfasi su questi aspetti col senno di ora sapendo il fato della cantante dei Cranberries, ma in questo ultimo lavoro si evince forse in modo più lampante che il dono di quella voce, che in fin dei conti è stata la voce degli anni Novanta e di almeno una generazione, era radicato e accompagnato da una fragilità ed una sofferenza di fondo che forse in molti non eravamo riusciti a comprendere o intuire completamente. Ricordandoci di un’altra voce irlandese splendida e “maledetta”, quella di Sinead O’Connor, potrebbe forse venirci il dubbio che tra il cielo terso d’Irlanda ed i suoi prati smeraldini, i diamanti di talento grezzo siano raffinati passando per la sofferenza più intima ed oscura che l’uomo possa concepire, brillando e risuonando poi in tutto il mondo con una forza e capacità unica e senza eguali.

Superando questa parentesi “mistico/simbolica”, come spiegato dallo stesso Mike Hogan bassista della band, “In The End” vuole chiudere il cerchio della storia dei Cranberries in modo naturale, mettendo la parola “fine” alle avventure della band. Il disco lo fa, senza fanfare o effetti speciali: “acqua e sapone” com’è sempre stato per certi versi lo stile del quartetto irlandese. È difficile accettare il fatto che a questa uscita non seguirà un tour, che la band si sia sciolta e che ognuno da oggi proseguirà la sua strada. Ma forse potremmo trovare speranza nelle stesse parole di Hogan, immaginando che se un cerchio si sia appena chiuso, uno nuovo debba per forza iniziare.

Allora forse, da qualche parte nella splendida terra d’Irlanda, tra i prati umidi di pioggia ed il cielo intriso di emozioni, una giovane sconosciuta si sta per presentare al provino di cantante di una band locale, pronta a sfoderare la sua voce che arriva direttamente dall’anima, per innalzarsi con la leggerezza e l’intensità tipica del popolo irlandese, a brillare come nuova stella nel firmamento musicale dei nostri giorni.

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