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Goldenground

GOLDENGROUND: STRX

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Esiste un mondo sommerso, una selva di persone, passioni e cuori che stanno dietro alla musica e che ogni giorno la nutrono con amore paterno, nascosti dietro le quinte della scena. Goldenground va a scavare negli intricati tunnel dell’underground per portare alla luce le scintillanti pepite d’oro sparse in tutta Italia e per dare voce a chi è solito dare voce alla musica.

Ai nostri microfoni oggi Simone aka STRX, un artista grafico che sta dietro alle grafiche di molti eventi oltre che di svariati dischi e loghi della nostra scena underground – si vedano i flyer della scorsa edizione del Frantic Fest oppure la copertina del nuovo disco dei Burning Gloom. Riconoscibilissimo il suo dotwork, oltre che lo spiccato senso di narrazione che traspare dalle sue opere, mi vengono in mente le illustrazioni di quei libri rilegati in pelle chiusi con un lucchetto. Questo è quello che penso io, ma forse è meglio che sia lui stesso a parlarci della sua arte, di seguito trovate la nostra chiacchierata.

STRX

Ciao Simone! Com’è nata la tua passione per il disegno e come mai hai deciso di collegare questa tua attività al mondo della musica?

In realtà non ho precisa memoria di quale delle due passioni siano nate prima per me. Ho iniziato verso i 14/15 anni ad espandere la mia conoscenza musicale, partendo da quello che mi capitava sotto mano (ai tempi non avevo internet).
Il disegno in realtà è una di quelle cose che si fa fin da quando si è piccoli, però posso dire che l’ho “ritrovato” verso i 16/17 anni, cercando di riprodurre copertine di fumetti o album, da lì, sempre legato ai miei ascolti, ho iniziato a osservare e cercare tutta la parte “grafica” e “illustrativa” degli album e degli inserti, ai tempi ascoltavo tanto Crust e Hardcore anni 80 italiano. Ricordo che ricreavo degli stencil con immagini di Discharge, Wretched ecc per riportare le immagini su giacche in pelle o muri in giro.

A livello grafico c’è un artista nello specifico o anche uno stile che vedi come tuo punto di riferimento?

Da quando ho iniziato a disegnare assiduamente ho avuto vari punti di riferimento, cercando di rielaborare e creare uno stile personale. Fra tutti sicuramente c’è Richey Beckett, sia per il suo stile che per le sue tematiche legate al folklore inglese. Se dovessi aggiungere altri ti direi Baizley (cantante dei Baroness), Halseycaust (una ragazza americana che ha collaborato molto con Hellshock e Toxic Holocaust) e Doomsday Graphics (illustratore tedesco molto attivo nell’ambiente crust/grind/hc).

Cosa cerchi di esprimere con i tuoi disegni? Che sensazione vuoi trasmettere a chi li vede?

Per rispondere a questa domanda devo prima dire che dipende dal committente, a volte sono molto sicuri di quello che vogliono, quindi in quel caso a livello di soggetto non decido molto, se non qualche dettaglio. Quando invece ho carta bianca spesso mi piace che traspaia una storia, un dettaglio nascosto, sperando che venga percepito da chi lo guarda. Quando ci sono di mezzo visi cerco di fare in modo che trasmettano emozioni, come la tristezza, la malinconia o la rabbia, nel mio piccolo è una cosa che “rubo” dal rinascimento italiano, soprattutto Caravaggio, che riusciva a rendere vivi i suoi quadri anche grazie alle sopracciglia corrugate o gli occhi sbarrati.

Quali sono i tuoi soggetti preferiti? C’è qualcosa invece che non ti piace disegnare?

Principalmente adoro tutto quello che riguarda la natura, piante, animali e qualsiasi altra cosa che puoi trovare in luoghi non toccati dall’uomo. Di contrasto adoro anche la fantascienza e lo spazio, quindi i grandi paesaggi “galattici”, ma sempre con la presenza dell’uomo messa in secondo piano. Poi ho una passione smisurata per le nuvole, la nebbia e il fumo, insomma tutto quello che è composto da vapore acqueo, è capitato che mi fermassi in mezzo alla strada per fotografare il cielo solo perché c’era una nuvola che mi piaceva.
Non c’è qualcosa che in assoluto non mi piace disegnare, a volte mi chiedono delle idee poco originali e lì cerco di rielaborarle per “digerirle” meglio.

Ora ti chiediamo di mostrarci due opere, la tua preferita dalla tua produzione e la tua preferita dagli artisti che ammiri. E ovviamente spiegaci il perché della tua scelta.

Tra le mie non è molto semplice sceglierne una, ma a questa sono legato più di altre, è stata realizzata originariamente per “In Veneto there is no Low fest”, edizione 2017, dove tra gli altri suonavano Contropotere e Antisect, band che per me sono delle vere leggende. Durava due giorni il festival, ed esponevo le mie stampe, avevo realizzato per l’evento 2 diversi poster, uno solo con il cinghiale, l’altro con tutti i dettagli (band, nomi, location), poster che è andato soldout la sera del secondo giorno di festival (la prima volta che mi è capitata una cosa simile). Ovviamente ero contentissimo della cosa, anche perché il festival rientrava nel giro Punx, Crust e simili, ambiente dove sono cresciuto ormai 10 anni fa, quindi avere un riscontro personale da persone che conosco da anni mi ha riempito di gioia. In quei 2 giorni ho conosciuto anche persone nuove con cui collaboro ancora oggi.

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Scegliere tra quelle di altri artisti è ancora più difficile, Beckett, Baizley, Rotten Fantom, ma c’è un’artista che mi ha segnato molto di più, Halseycaust, ancora quando andavo a scuola lei si è occupata di copertine di album che ho letteralmente divorato, tra cui, difatti, “They wait for you still” degli Hellshock. Il suo dotwork così oscuro, i teschi così realistici e il suo gusto per l’horror gotico mi avevano stregato, in più a differenza di tanti altri, riempiva di espressioni i volti dei suoi personaggi tormentati.

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Ci sono altri artisti in Italia che attualmente fanno quello che fai tu in Italia? Consigliaci qualche buon artista da andare a spulciare.

Ovviamente non sto a nominarvi mostri sacri come View from the Coffins e Girardi (anche se l’ho fatto), in Italia, almeno da quello che penso, siamo abbastanza vari e spesso ci si conosce, magari ci si influenza a vicenda anche. Che io adoro a livello sia artistico che personale ti direi Francesca Vecchio, che lavora esclusivamente in bianco e nero con una ricerca dei dettagli maniacale; Bluttanzt, un ragazzo bolzanino molto legato al folklore, adoro come usa i colori e la sua tecnica, in cui usa solo matite oramai.

Come i tuoi rapporti con le band con cui lavori? Vi tenete in contatto poi o il rapporto si esaurisce con il poster/ artwork?

Dipende dalle persone, spesso mi trovo bene, si finisce a parlare anche al di fuori dell’ambito “lavorativo”, magari condividendo passioni e opinioni sulla musica che si ascolta, in realtà è un feeling che si crea tra battute e scambi di idee. Comunque faccio parte, marginalmente, di una grande comunità che è l’underground italiano, in cui ci si conosce già tutti (grazie anche ai social), quindi capita anche che ricevo richieste da persone che già conosco o che ho incrociato a qualche concerto, generalmente si crea un rapporto di grande rispetto. Ho spesso a che fare con persone veramente appassionate di quello che fanno, che spendono soldi ed energie per creare qualcosa dal nulla, ed è sempre bello che in questa loro visione io venga scelto come collaboratore.

Che cosa ascolti di solito? Quali sono i dischi e le tue band preferite? Dicci che dischi hai acquistato ultimamente.

Questa è una domanda molto difficile, perché ascolto veramente tante cose, dipende un po’ dal periodo, l’ultima settimana ho ascoltato principalmente Death Doom dei primi 90, come Paradise Lost, Katatonia e My Dying Bride (questo perché sono scemo e ascolto nel 2019 band che avrei dovuto ascoltare prima). Poi oltre al metal ascolto anche elettronica, hip hop, qualcosa di hardcore e altri generi in minor misura. Comunque per semplificare, questi sono gli ultimi album che ho acquistato:

Amorphis – Tales from the Thousand Lakes
Anathema – Crestfallen
Anathema – The Silent Enigma
Paradise Lost – Ghotic
Perturbator – the Uncanny Valley
Naga – Inanimate
Tau Cross – Tau Cross
Jaws Original soundtracks
Cannibal Holocaust Original soundtracks
Halloween Original soundtracks

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Scegli una canzone che rappresenta la tua personalità artistica.

Domanda ancora più difficile, probabilmente ti direi una canzone degli Amebix, che per quanto siano “etichettati” come i padri del Crust, in realtà centrano poco nulla con quello che poi è diventato il genere, piuttosto mi sento legato a loro sia per gusto musicale, sia per le tematiche che trattavano, come le civiltà preistoriche, l’evoluzione dell’essere umano e il legame indissolubile che ha con la natura e la terra. Il cantante Rob Miller ora vive sull’isola di Skye in Scozia, dove l’anno scorso ho fatto un viaggio di 2 settimane, comprendendo meglio la loro visione.

Immagino che tu sia uno che va a molti concerti, qual è il concerto che più ti ha segnato?

Vado a molti concerti, ma non quanti ne vorrei. Credo che in tempi recenti il concerto che mi ha più segnato è stato quello dei Baroness il giugno scorso a Bologna, è una band che seguo da 10 anni e che mi ha spinto a impegnarmi in quello che sto facendo, oltre a “segnare” un punto di svolta della mia vita. Riascoltare dal vivo i loro brani mi ha fatto rivivere un periodo particolare, le sensazioni che provavo e la voglia di creare qualcosa di mio.

Quando sei ai concerti prendi il merch delle band? Quanti dischi / magliette hai a casa?

Se vado ad un concerto prendo sempre qualcosa, ultimamente preferisco comprare un disco che una maglietta, una volta era il contrario. Quantificare le magliette è difficile, credo più di 50, mentre dischi sono più di 100 (parlando di vinili), ma compro 2-3 vinili al mese ultimamente, quindi a questo ritmo dovrò comprare nuovi mobili.

Se dovessi dare un consiglio ad un ragazzo che vuole intraprendere il tuo stesso percorso?

Potrei dire quello che ho sbagliato io sicuramente. Disegnare a prescindere, non serve fare grandi opere, piuttosto avere un’idea che funzioni. Non aspettare che la gente ti chieda un lavoro, ma proporsi sempre e comunque. Confrontarsi con altri illustratori, per migliorarsi e magari farsi consigliare.

Cosa dobbiamo aspettarci prossimamente da STRX? Hai qualcosa in serbo da anticipare ai lettori di Impatto?

Allora ho lavorato a varie cose nei primi mesi del 2019, molte non sono ancora state rivelate, sicuramente mi occuperò anche quest’anno dei poster per il Frantic Fest organizzato a Francavilla al Mare, poi sto ultimando la copertina e il layout per il nuovo album dei Plateau Sigma, disegnerò il poster per il Milano Death Rally, festival di 2 giorni organizzato da Versus Music Project con Aborted e Decapitated.
Se tutto va come dovrebbe andare un mio lavoro sarà utilizzato per il merch di un festival europeo, ma non dico ancora nulla per scaramanzia.

Grazie mille Simone per la tua disponibilità, buon lavoro e a presto!

Grazie a te per l’intervista e lo spazio che mi hai concesso.

STRX

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