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Enthroned – Cold Black Suns

2019 - Season Of Mist
black metal

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Tracklist

1.Ophiusa
2.Hosanna Satana
3.Oneiros
4.Vapula Omega
5.Silent Redemption
6.Aghoria
7.Beyond Humane Greed
8.Smoking Mirror
9.Son Of Man


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Che gli Enthroned puntassero a una svolta significativa nella loro quasi trentennale carriera lo si era già intuito con “Sovereigns”, che nel 2014 ben impressionò tanti appassionati del black metal più oscuro e suggestivo. A un lustro di distanza, li ritroviamo in forma davvero smagliante con il nuovo “Cold Black Suns”, probabilmente il lavoro più ambizioso e maturo pubblicato fino a oggi dalla band guidata da Nornagest – il cugino belga di uno dei padri nobili del genere, Cronos dei Venom.

Se l’obiettivo era quello di dare alle stampe un album in grado di irradiare effettivamente il calore di “soli neri e freddi” non si può che dire: missione riuscita. Le nove tracce qui presenti sono talmente gelide e spietate da far sembrare gli Estranei del Trono di Spade una combriccola di simpatici burloni. Gli Enthroned potrebbero benissimo farli fuori con i riff chirurgici e le batterie imponenti di Hosanna Satana, Beyond Humane Greed, Vapula Omega e Smoking Mirror: tremolo picking e blast beat in altissima risoluzione sonora possono essere molto più efficaci di qualsiasi arma forgiata con acciaio di Valyria o vetro di drago.

Il quintetto originario di Bruxelles si muove costantemente sulla sottile linea nera che divide il totale rispetto delle tradizioni (i classici scandinavi degli anni Novanta) dal desiderio di dar forma a qualcosa di fresco e originale. L’aspetto sperimentale è però il vero e proprio punto di forza di “Cold Black Suns”; una carica innovatrice che spinge gli Enthroned a imboccare un percorso nel quale si incontrano ombre di cupissimo post-rock immerso in oceani di delay (la intro Ophiusa, la martellante Oneiros, la “behemothiana” Silent Redemption), sporadiche tentazioni ambient e bruschi rallentamenti doom (le parti iniziali di Smoking Mirror e Son Of Man).

C’è persino una diabolicissima mescolanza tra il black metal più perfido e qualcosa che potrebbe ricordare il canto gregoriano. Si intitola Aghoria e vi consiglio di non perdervela, se volete evitare di prendere sonno per almeno un paio di notti. È un fottuto incubo, in parole povere; ma è un incubo elegante, raffinato e straordinariamente complesso, nel senso più genuino e avvincente del termine. Non svegliateci più, cari Enthroned.

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