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Abuse Of Power – What On Earth Can We Do

2019 - Triple B Records
hardcore

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Tracklist

1. Shadow
2. They Tell Me
3. Silent Spring
4. May 1st
5. What On Earth Can We Do
6. Killing Field
7. Pentimento
8. Leap Year
9. State Of Grace


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Per parlare di questa release bisogna partire dal presupposto che la sempre più influente e crescente scena hardcore statunitense, in evoluzione costante nell’ultimo decennio, è argomento sconosciuto e ignorato dai più nel nostro Paese. Troppo spesso questo genere viene accostato a mostri sacri come Sick Of It All, Agnostic Front, Madball, Hatebreed, nomi che però hanno veramente poco, se non nulla, a che fare con tutta la new wave odierna che sta scuotendo una nazione, quella a stelle e strisce, ostaggio di un governo oppressivo che cerca di porre freni alla cultura alternativa tutta. Non è più il “solo” cantare di unità e di fare gruppo di fronte alle avversità e ai problemi della vita nelle grandi metropoli, divise tra pochi ricchi e tanti poveri: la nuova corrente hc/punk made in U.S.A. ha una chiara direzione politica e sociale, multirazziale e soprattutto straight edge come non se ne vedeva da tempo.

One Step Closer, Wild Side, Trail Of Lies, Fury, Magnitude, Gumm, 3weekoldroses, Regional Justice Center, Dare, Year Of The Knife sono solo alcuni dei (relativamente) nuovi protagonisti della scena d’oltreoceano, capaci non solo di ricreare entusiasmo sotto il palco, ma anche e soprattutto di far parlare di sé nelle riviste di settore grazie a live infuocati, quasi sempre documentati dai migliori fotografi in circolazione. Come un vero e proprio circolo virtuoso, l’hardcore sta fungendo da vento che muove le pale di un mulino (il mercato musicale), fatto di etichette discografiche e ascoltatori/acquirenti disposti a mettere una o più mani al portafoglio per far andare sold out vinili e merch di ogni sorta.

Uno degli aspetti che più colpisce in profondità risiede nella bravura di rileggere il sound degli anni ’80 e ’90 in chiave più moderna e tecnica, soprattutto per quanto riguarda le melodie di chitarra e gli incastri con la batteria (che, attenzione, non fa tupa-tupa come storicamente si tende a credere).

In tutto questo, gli Abuse Of Power sono senza ombra di dubbio una delle migliori band in circolazione. Il quintetto di Atlanta, che aveva già ben abituato i suoi fan con l’ottimo “When Then Becomes Now”, uscito nel 2017, e con un’altra manciata di uscite l’anno prima, mette la freccia con il nove tracce “What On Earth Can We Do”. Rilasciato a metà giugno per Triple B Records (attualmente, l’etichetta più attiva nel panorama hardcore), questo lavoro lascia da parte l’immediatezza delle precedenti release e sposa appieno un sound più ripulito ma complesso, fatto di cambi di tempo e aperture melodiche che richiamano gli anni d’oro del genere. Fin dalla opening track Shadow si capisce che fra le mani si ha un album atipico, studiato e suonato con cuore, passione e strenua volontà di voler passare messaggi su messaggi, e non soltanto musica. Nostalgia e drammaticità si mescolano in un unico calderone emotivo nel quale tracce come They Tell Me, Killing Field e Leap Year si ergono a manifesti di uno scontro interiore tra presente, passato e un quanto mai incerto futuro. A spiccare però è la title track, con il suo lungo e intenso crescendo di fusti, che esplode in un contorto duetto con le chitarre, per poi andarsi a spegnere su un coro in clean da applausi a scena aperta.

In sottofondo, le splendide melodie strumentali che richiamano Go It Alone, With Honor, Stay Gold, rendono tutto “What On Earth Can We Do” nella sua interezza un piccolo capolavoro moderno di un genere musicale in continua evoluzione con ancora con tanto da dire, nonostante i cliché di cui spesso è vittima.

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