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Daykoda – All Of Me

2019 - Beat Machine Records
elettronica

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Tracklist

1.Transitions
2.Shift
3.Woman (feat. Muta)
4.Death By The Sea
5.Shift (... Remix)
6.Main Theme
7.Fresh Start 02:28
8.Cold Space
9.Life Goes On (feat. Filippo Casati)
10.Orange


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Le vie verso l’illuminazione tramite la musica elettronica sono infinite. Ma mentre in molti continuano a perseguire la via consunta e “già sentita” del beat making e lo-fi, con ispirazioni e sonorità che strizzano il solito occhio ai soliti sound orientaleggianti, da colonna sonora di Doctor Strange, Daykoda, con “All of me“, prodotto e pubblicato da Beat Machine Records ci mostra che le vie per arrivare al Nirvana musicale sono molteplici e differenti. 

All of me” sprizza innanzitutto originalità e, se non tutto, per lo meno molto del bagaglio artistico attuale di questo giovane artista nostrano. Le danze vengono aperte con quello che è anche il primo singolo estratto dall’album, Transitions: un pezzo di discontinuità pura rispetto allo stile ed al leitmotiv del lavoro precedente “Lucid dreams“, che preferisce uno stile retro ma non troppo malinconico o scontato, pieno di verve e carica ritmica.

Carica che aumenta con Shift: un crescendo di interiorità formato anni 2000, che abbandona la spiaggia fin troppo popolata del contemplativo in favore di correnti –  sebbene sempre tendenti all’introspettivo – però più dinamiche e cangianti. Interessante anche il remix della stessa Shift di Reginald Omas Mamode IV e la scelta di metterlo a metà disco, e non come solitamente capita di vedere ovvero alla fine dello stesso, magari come bonustrack. L’effetto che ne risulta è una sorta di stacco, che in effetti anche a livello di vinile, viene presentato come lavoro in “due lati”, quello “Nero”, che comprende i primi cinque brani, e quello “Bianco”, ovvero gli altri cinque.

Il fatto che Daykoda ci proponga un lavoro nel quale prevalgono il dinamismo e la carica ritmica non significa che in “All of me” non vi siano momenti o tracce che vadano verso la quiete, il momento di raccoglimento. Ma sono diverse da quelle che siamo soliti trovare nei lavori dei beat-makers di oggi. Daykoda infatti in questo ultimo lavoro si prende la libertà di stravolgere il concetto di contemplazione, e ce ne serve due variazioni molto divertenti e particolari: parliamo di Death by the Sea e “Main Theme”. La prima traccia menzionata, la numero 4 dell’album, in realtà più che contemplazione di paradisi indiani metafisici alla “Urlo” di Allen Ginsberg, ci sembra più un recuperare cocci di vetro su una spiaggia desolata. Qualcosa è morto, si è rotto, è stato abbandonato forse per tanto o poco tempo che sia, fino ad essere stato ritrovato e raccolto, ma non per forza col desiderio di ricomporlo e vederlo rivivere. Ritrovarsi per perdersi di nuovo. Ecco cosa suona diverso nello stile di questa traccia: ci si perde non per ritrovarsi, ma per perdersi ulteriormente. 

Main Theme invece, traccia 6, è come ci sentiremmo se un domani dovessimo ritrovarci a camminare nella strada principale di una delle grandi metropoli mondiali. In mezzo alla moltitudine, ma fondamentalmente soli. Come in Death By The Sea, si contempla qualcosa di non per forza illuminante o edificante, ma non per questo brutto e cattivo. Perchè in fin dei conti forse ci si trova davanti solo alla nostra natura più interiore ed obliata.

All of me” è un lavoro ambizioso e ben riuscito nei suoi intenti. Daykoda continua a mostrarci quanto possa essere profonda la tana artistica di un beat-maker, e palesa anche una crescita sia artistica che tecnica piuttosto cospicua rispetto a quanto prodotto in precedenza.

 

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