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Cherubs – Immacolada High

2019 - Relapse Records
noise / rock

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Tracklist

1. Turista
2. 18 The Number
3. Sooey Pig
4. Tigers In The Sky
5. IMCG
6. Old Lady Shoe
7. Breath U Can C
8. Cry Real Wolves
9. Pacemaker
10. Full Regalia
11. Nobodies


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Si può controllare il rumore? Nel caso dei Cherubs la risposta è sicuramente no. Per il trio di Austin è un’impellenza oggi come ieri, senza mezze misure.

Noise dissonante, grezzo e rumoristico con una spruzzata di psichedelia, forse è questa l’unica vera novità che smorza leggermente e li rende un po’ meno spigolosi ed indigesti rispetto al passato e ad un disco storico come “Heroin Man” del 1994. Ma c’è da stare tranquilli, perchè finito di ascoltare “Immaculada High” la sensazione di ronzio nelle orecchie o post-sbronza rimarrà per un bel po’ persistente.

Il solito miscuglio di sonorità alla Unsane, Jesus Lizard, ed in generale quel sound Amphetamine Reptile e Touch and Go che ha fatto scuola negli anni 90, mischiato alla follia dei Butthole Surfers, al proto-punk dei leggendari MC5, e perché no, ad i primi veri capi scuola di tutto questo filone, vale a dire i maestri Velvet Underground: questi sono ancora oggi gli ingredienti della ricetta dei Cherubs.  Il suono risulta rarefatto e si fa fatica a distinguere chitarra e basso, tanto fischia tutto, pregio o difetto del lavoro dipende dal punto di vista dell’ascoltatore.

Immaculada High” esce questa volta per la sempre verde Relapse Records e ci presenta la band in uno stato di forma invidiabile. Le undici tracce che compongono questa nuova fatica non lasciano tirare il fiato mai per un secondo, la corda è tesa dall’inizio alla fine, Turista e 18 The Number sono una doppietta iniziale da cardiopalma, mentre si rallenta un po’ con la quasi melodica Soey Pig, ma è solo una parentesi prima di tornare all’inferno con la tirata Tigers in The Sky.

Sembra tutto già scritto quando arrivano IMCG, ipnotica e psichedelica , e Breath U Can C, con il suo inizio beffardamente soporifero;  in entrambi i casi, per una volta, le chitarre servono a creare atmosfere ovviamente malsane e torbide. Ma la vera sorpresa è la danzereccia Cry Real Wolves, che con il suo incedere “dance” (passatemi il termine) anfetaminico e sguaiato, è davvero il colpo di scena che non ti aspetti. Il trittico finale è invece decisamente più canonico per gli standard dei Cherubs, con la punkeggiante Peacemaker, il noise di Full Regalia – con la voce di Kevin Whitley  al limite del volutamente fastidioso e della stonatura – e la botta conclusiva di Nobodies.

Quello che emerge da “Immaculada High” è in sostanza una incredibile onestà e coerenza artistica, che mai si piega a regole di mercato o ad ammorbidimenti pop, nonostante i membri del power trio oggi abbiano abbondantemente superato le cinquanta primavere ognuno.

Credo che ogni fan oggi di band quali Whores, Metz, Pissed Jeans, Wrong…insomma tutte le nuove (poche purtroppo) leve debitrici di un certo tipo di noise, debbano davvero tanto a band come i Cherubs, che ad inizio anni ’90 hanno sdoganato un certo tipo di suono che però non ha avuto la stessa fortuna a livello commerciale rispetto al grunge, rimanendo un fenomeno underground di culto di grande qualità ed importanza. Quindi non mi resta che dire: grazie Cherubs!

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