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Besvärjelsen – Frost

2019 - Blues Funeral Recordings
rock / alternative / stoner

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Tracklist

1. When We Fall
2. All Things Break
3. In The Dark
4. Human Habits
5. Past In Haze


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Affidato l’inizio alla bella, precisa e cadenzata When We Fall, si osserva all’interno d’essa un cumulo di influenze di generi che hanno il compito di stregare il bencapitato ascoltatore. Invero un nervoso gioiellino che reca in sé un flusso di freschezza cupa, occulta, sulla scia del Romanticismo letterario nordico… non è difficile inciampare nella perdizione architettata per poi gustarne il fascio immaginifico norreno.

Gli svedesi Besvärjelsen tengono il ritmo di marcia ad una velocità di crociera costante, come dire 100 Km/h; battente, persistente, incline a sbaragliare remore uditive grazie alla costruzione non repentina di un suono che davvero viene assaporato in corsa, rendendo omaggio alla vena lirica e compositiva che si destreggia ottimamente in una fusione di generi ove pure le voci sono asservite all’idea congetturata. Rock, hard rock, obscure folk, stoner, non cadendo nel metal, ma portati sin al confine d’esso, sviando anche il doom classico.

Non è dunque prodotto smaccato l’Ep “Frost“: sebbene le canzoni non catturino nell’immediato, istantaneamente, il sound incentiva l’istinto a non mollare l’ascolto e a seguire le trame fattive come se si fosse in treno, seduti a contemplare il panorama esterno, nuovo, e di volta in volta cangiante di toni bruni, articolato e privo di cadute di tono. La sensazione è di aver catturato un piccolo tesoro, come quei b-horror movies che alimentano quel mondo sotterraneo atto a germogliare in dimensione di nicchia.

All Things Break e soprattutto la allettante In The Dark sono proprio in tono con dette parole, cogliendo soffioni di psichedelia e minimi innesti di elettronica, in seconda battuta. Human Habits si denuda maggiormente e nel suo slow mood si mostra più ficcante e rockeggiante. La malia, il picco, allora, può essere completato dalla fascinazione vocale, che tende ad allargare la suggestione musicale: cori e innalzamenti di tonalità creano quel colore, sì oscuro, ma dominante la macchina sonora. Past In Haze è forse il compendio dell’elisir creato, volto ad incantare con carattere più misterioso ed evocativo quest’ultima prova dei Besvärjelsen, uscita già il 9 agosto per la Blues Funeral Recordings.

Vallmo“, del 2018, è il padre full-lenght di codesto EPp, fatto che si evince dai contenuti, nonché acclamato disco per l’indiscussa ‘novità’ espressiva. “Frost“, invece, che raggiunge quasi ½ ora di durata (la metà del precedente), concerta ancor meglio il potenziale della band, presentandola chiaramente in sofisticata veste, decisamente meno crushing.

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