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L’Épée – Diabolique

2019 - A Recordings
garage rock

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Tracklist

1. Une lune étrange
2. Lou
3. Dreams
4. La brigade des maléfices
5. On dansait avec elle
6. Ghost Rider
7. Grande
8. Springfield 61
9. Un rituel inhabituel
10. Last Picture Show


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Ladies and gentlemen, ecco a voi L’Épée (“la spada”), il nuovo supergruppo formato da Anton Newcombe (Brian Jonestown Massacre), Emmanuelle Seigner (Ultra Orange & Emmanuelle), Lionel e Marie Limiñana (The Limiñanas).

Ad un occhio inesperto, potrebbe sembrare una squadra molto improvvisata: un americano trapiantato a Berlino, la moglie di Roman Polanski ed una coppia-di-fatto di artisti emergenti. Noi, dal canto nostro, un po’ ce l’aspettavamo: nell’LP dei The Limiñanas “Shadow People” – uscito a gennaio 2018 – erano infatti presenti due tracce premonitrici di tale collaborazione: Istanbul Is Sleepy (con Anton) e Shadow People (con Emmanuelle). E così, neanche a dirlo, poco più di un anno dopo arriva “Diabolique” (A Recordings), manifesto dell’eclettico quartetto a nome L’Épée.

Il compito di aprire le danze è assegnato alle riverberate sporchissime di Une lune étrange, che fanno subito pensare ai migliori Brian Jonestown Massacre. Il mood non tarda tuttavia a traslare in atmosfere decisamente più psichedeliche: Lou e La brigade des maléfices evocano il sound oppiaceo dei The Black Angels come quello dei nostrani New Candys, mentre Un rituel inhabituel scoppiazza (involontariamente, ne sono sicuro) i Rancho Relaxo di Ghandi Is My Gun o, comunque, le sonorità di una certa psichedelia di nicchia ben definita (vedi The Third Sound, Black Market Karma o ancora The Lucid Dream). Per il resto, abbiamo qualche reminiscenza di chanson française rivisitata in chiave esoterica (On dansait avec elle e Grande) e fin troppi episodi attinti dal già saturo universo “Down Underground” dei The Limiñanas (Dreams, Springfield 61, Last Picture Show e Ghost Rider, che suona come un rifacimento in chiave dark di I’m dead, un classico del duo di Perpignan).

Diabolique” è il risultato di una playdate tra cinquantenni al Cobra Studio di Berlino: un lavoro fine a sé stesso, atto a consacrare una bella amicizia tra artisti e rivolto ai sempre affamati fan di Anton Newcombe come agli amanti di tutto ciò che è fuzz, reverb e delay. Insomma, una one time thing per appassionati del genere. Se siete tra questi, beh…buona scorpacciata.

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