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Fågelle – Helvetesdagar

2019 - Bengans Records
noise / indie / pop

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Tracklist

1. Blå Tåget / Overture
2. Döda flickan rädda rösten
3. Det kommer
4. Damm och Saltvatten
5. Es ist nicht meine Wohnung
6. Upp med händerna
7. Helvetesdagar
8. Lite mer cool
9. Ärg
10. Gränslös


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“Helvetesdagar”, il nuovo album di Fågelle (pseudonimo di Klara Andersson) è un percorso tra il rumore ed il pop, una commistione alquanto rara quasi quanto è raro sentire qualcosa, su questo genere, che abbia una resa davvero efficace. Klara invece riesce a trovare un modo per far convivere il tutto in modo elegante ed originale creando una propria identità artistica forte e convincente.

Come riferimenti mi vengono in mente realtà a volte quasi diametralmente opposti, ad esempio si può cogliere qualcosa di Bjork e qualcosa dei Nine Inch Nails, come qualcosa dei Sigur Ros e qualcosa di St. Vincent. I pezzi sono costruiti a regola d’arte con una produzione non comune nei progetti sperimentali, i suoni sintetici e abrasivi la fanno da padrone ma allo stesso tempo l’ascoltabilità non è penalizzata in nessun modo, tanto che anche da chi di industrial o di noise non conosce nulla può godersi questo disco di Fågelle senza storcere il naso.

La voce di Klara poi, riesce ad addolcire la musica fatta di suoni crudi, scuri e graffianti, in modo così potente da rendere l’ascolto leggero e disimpegnato. Le canzoni sono delle piccole esperienze di suono, dei piccoli racconti che grazie alle loro soluzioni armoniche e melodiche catturano l’attenzione ed estraniano dal reale. I rumori e i crepitii di Fågelle uniti alla sua voce angelica creano un’atmosfera unica che stimola l’immaginazione.  Ascoltando “Helvetesdagar” mi sembra di camminare in una landa desolata, come colpita da un disastro atomico; solo gli scheletri degli edifici rimangono, i colori sono ridotti a sfumature di grigio, ma il sole imperterrito illumina il suolo sconquassato con forza e fierezza.

Una piccola menzione meritano anche le performance di Fågelle che seppur si tratti di un progetto one (wo)man band, sono ampiamente sostenute da suoni e da campionamenti, in aggiunta ad una chitarra suonata con l’archetto che contribuisce oltre che all’aspetto sonoro anche alla spettacolarità dei concerti. Avremo il piacere di averla in Italia a novembre per alcune date, fossi in voi non me la perderei.

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