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Portrayal Of Guilt – Suffering Is A Gift

2019 - Closed Casket Activities
post-hc / metal

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Tracklist

1. Self-Inflicted
2. Scarcity
3. Dissolution
4. Moral Decay
5. A Futile Light
6. Merciless


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Se i Portrayal Of Guilt fossero un film, sarebbero senza dubbio diretti in bianco e nero, sospesi tra il drammatico, il thriller e l’horror. Se i Portrayal Of Guilt fossero un libro, avrebbero una trama in costante movimento tra la quiete di alcune pagine, statiche e quasi ripetitive, snervanti per la loro lentezza, e climax ascendenti da cardiopalmo. I Portrayal Of Guilt invece sono musica, di quella che fa paura, di quella che aumenta la tensione, spaventa, colpisce e rimane fissata in testa. Il loro è un mix di black metal, screamo, post-hardcore, innovativo e sperimentale, ansiogeno e oscuro, suonato a mille all’ora come se fosse l’ultima cosa da sentire sulla faccia della Terra.

Un anno fa la band texana ci deliziò con “Let Pain Be Your Guide”, full lenght di debutto accolto a braccia aperte dagli addetti ai lavori, vero e proprio turning point musicale del quale si sentiva un gran bisogno. Con il loro nuovo lavoro, “Suffering Is A Gift”, i Nostri danno un ulteriore giro di vite al loro sound, concentrando in meno di dieci minuti una furia noir spiazzante ma coinvolgente. Il dolore visto come via di uscita e non come pena, un dolore che fa parte delle nostre vite e che in fin dei conti ci guida, moderno nocchiero che ci conduce attraverso un mondo fatto di inquietudini e solitudine: ecco uno dei leitmotiv di questa uscita, aggressiva ed emotivamente straziante.

Nonostante si tratti di un EP di transizione, forse preludio di un nuovo album in uscita nei prossimi anni, “Suffering Is A Gift” non arretra di mezzo centimetro, anzi si fa ancora più spigoloso e diretto rispetto ai suoi predecessori. L’elettronica introduttiva di Self-Inflicted conduce verso un furioso blast che fa da ponte, da via maestra per la bellissima Scarcity, il cui coro centrale ricorda quasi i Birds In Row. Il brano sfocia poi in un furioso drumming, background sonoro di un cantato screamo e growl che recita frasi al limite dell’emo (“What do you believe? I believe in no one. What do you believe? I believe in nothing”).
Canzone dopo canzone viene quasi scontato chiedersi quante persone abbiano messo la propria voce in questo EP, in quanti siano i Portrayal Of Guilt, come facciano a passare dal noise ai blast in pochi secondi, come riescano a traslare l’ansia di una società in frantumi con così tanta concretezza. Se Moral Decay sembra quasi seguire la scia degli inglesi Rough Hands per dissonanze e mood, e Dissolution strizza l’occhio ai Full Of Hell, A Futile Light rovescia il tavolo e mischia le carte, con poco più di un minuto di crescendo esclusivamente strumentale. A chiudere, Merciless ci riconduce nel mondo Portrayal Of Guilt per eccellenza, risultato di urla, batteria e chitarre che si incontrano/scontrano senza lasciare sopravvissuti.

Uscito per Closed Casket Activities (Vein, Judiciary, Incendiary, King Nine), “Suffering Is A Gift” conferma i Portrayal Of Guilt come una della migliori band “heavy” del momento, in grado di portare sotto una unica bandiera sound che sarebbe difficile associare. Lunga vita ai Portrayal Of Guilt.

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