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GOLDENGROUND: Sweetohm Recordings

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Esiste un mondo sommerso, una selva di persone, passioni e cuori che stanno dietro alla musica e che ogni giorno la nutrono con amore paterno, nascosti dietro le quinte della scena. Goldenground va a scavare negli intricati tunnel dell’underground per portare alla luce le scintillanti pepite d’oro sparse in tutto il mondo e per dare voce a chi è solito dare voce alla musica.

Per questo articolo abbiamo abbiamo un relatore d’eccezione: Marco Tabacchini. Marco è uno dei chitarrisiti dei Sunpocrisy e bassista dei Demikhov con i quali è stato recentemente impegnato in un tour nelle penisola ellenica e zone limitrofe. Grazie a questa esperienza esperienza Marco è venuto a contatto con delle interessanti e vivissime realtà underground e ha deciso di condividerle con Impatto Sonoro tramite un’intervista e noi di buon grado pubblichiamo per la rubrica Goldenground. La parola a Marco!

Tra le realtà più interessanti della produzione underground europea, la greca Sweetohm Recordings merita un posto d’eccellenza per la qualità e l’intransigenza delle sue proposte. Fondata nel 2016 dai due chitarristi della band noise rock Calf (per avere un’idea, pensate ai primi Melvins o agli Slint in preda all’idrofobia), Christos Koutroulis e Thodoris Kakoulantonakis è diventata punto di riferimento per tutta la musica dissonante e aggressiva della penisola ellenica – e non solo – sostenendo artisti come Kalpa, Plebah e Chronoboros. Nel corso di un’intensa settimana di tour in Grecia, colgo l’occasione per fare due parole con Christos.

Ciao Christos, potresti introdurre Sweetohm ai nostri lettori?

Sweetohm è un’etichetta indipendente con base a Karditsa. E’ nata per supportare musicisti underground, in particolar modo provenienti dalla Grecia, anche se non manchiamo di attenzione anche per artisti di altri luoghi (vedi la collaborazione di lunga data con Feedbacker, per fare un esempio).

Come mai hai scelto di avviare questo progetto? A quel tempo c’erano anche etichette sulla scena DIY greca?

Certo, quando Sweetohm è nata, circa tre anni fa, c’erano già altre importanti etichette nella scena indipendente greca, come NOTHING TO HARVEST RECORDS, BODYBLOWS RECORDS, WE DONT FIGHT IT RECORDS, FUZZ INK RECORDS. La voglia di avviare un nuovo progetto è nata soprattuto dalla nostra passione di ascoltatori. A quel tempo, io e Theodore eravamo fan di due band della scena underground di Atene, Rita Mosss e The U and What Army Faction. Decidemmo allora di invitare entrambi da noi a Karditsa, e da questo invito nacque la registrazione di un 7”, la prima uscita del nostro catalogo!

Una curiosità circa il tuo background personale: potresti menzionare un album o un artista che è stato fondamentale per il tuo percorso musicale?

SONIC YOUTH! Sono molte le influenze confluite nel mio modo di pensare e fare musica, ma direi che i primi dieci anni di carriera dei Sonic Youth sono stati decisivi per la maturazione dei miei gusti in fatto di musica.

Nel corso della settimana trascorsa insieme in Grecia, ho avuto il piacere di scoprire validissime band del calibro dei già citati Rita Mosss, Krause, Million of Dead Tourists e Living Under Drones. Sbaglio o c’è in Grecia una scena noise attiva e particolarmente vivace?

Non sono certo che si possa parlare di una vera e propria scena underground greca, perché tutto dipende da quale sia il genere musicale a cui si vuol fare riferimento. Se parliamo del noise-rock o del post-hardcore, non so se si possa oggettivamente circoscrivere qualcosa come una scena, a meno che non si faccia riferimento a quella scena musicale, DIY e autogestita, che è animata e sostenuta da alcune delle band che abbiamo già citato qui sopra.

Come musicista e fondatore di un’etichetta, impegnato inoltre nella promozione di altri artisti e nell’organizzazione di eventi, sono sicuro che tu abbia avuto modo di conoscere questa situazione da molti punti di vista diversi. Sapresti dirci qualcosa in merito all’organizzazione dei concerti? Ci sono importanti festival che vorresti far conoscere?

Per quanto riguarda la prima domanda, premetto che, nei suoi aspetti peggiori, anche nella scena DIY greca capita di incontrare attitudini del tutto simili a quei diffusi atteggiamenti capitalistici che puoi trovare in qualsiasi altra situazione sociale. Al contrario, per quanto riguarda i suoi aspetti migliori, si tratta di una scena sostenuta da persone impegnate come attivisti e pensatori, persone che cercano di vivere libere e ammirevolmente estranee rispetto a ogni forma di discriminazione razzista o patriarcale. Per questo motivo tutti gli eventi organizzati in questi contesti rispettano tanto le band quanto ogni tipo di pubblico o ascoltatore. Negli ultimi anni abbiamo inoltre visto l’apertura di nuovi spazi autogestiti, ma anche l’inaugurazione di importanti festival sparsi per il paese, come il Days of Scattering, lo Zben Fest e il Tera Troira Fest. Mi sembra un segnale molto importante, soprattutto per le persone che vivono in quelle zone e che sono alla ricerca di alternative.

Chiunque abbia già incontrato la band in cui suoni, i Calf, può riconoscere senza esitazione, oltre all’esorbitante pressione sonora che avete dal vivo, anche il tratto distintivo del vostro suono… caotico, anarchico e travolgente, ma senza trascurare momenti centrali di gioia ed esaltazione. Il catalogo Sweetohm sembra invece accogliere uno spettro ben più ampio di sonorità, dal post-hardcore brutale dei Kapla al black metal raffinato dei Mass Culture, alle sonorità sintetiche e aggressive dei Living Under Drones, fino alle proposte più bizzarre e meno classificabili sulla scia di One Leg Mary e Rita Mosss. Senza spingermi a chiedere quali siano le tue uscite favorite, sapresti dire quali caratteristiche non possono mancare in una collaborazione con Sweetohm? Sono le stesse qualità che consideri importanti anche nel tuo modo di fare musica?

Non ho molto da dire su questo punto, se non che ci piace pensare di essere devoti a un suono essenzialmente basato sulla chitarra elettrica. Non certo secondo una visione strettamente tecnica, ma in base alle potenzialità espressive che essa permette. Di sicuro con Sweetohm non siamo ossessionati da un certo stile: semplicemente sosteniamo e produciamo band che sanno sbalordirci.

C’è qualche musicista o band in particolare con cui desidereresti collaborare? Oppure qualche folle progetto che ti sentiresti un giorno di intraprendere?

No, non in particolare. E sto dicendo di no con la massima onestà! Quando decidemmo di avviare Sweetohm, volevamo solo produrre un piccolo numero di vinili allo scopo di documentare la scena greca… siamo davvero contenti che ciò abbia funzionato e, nonostante le difficoltà che puoi immaginare, ancora oggi cerchiamo di fare lo stesso. Questo non vuol dire che Sweetohm si limiti esclusivamente alla dimensione greca! Ad esempio, non nascondiamo la nostra soddisfazione per aver prodotto lo split con Demikhov e Feedbacker: riteniamo che sia un disco davvero unico e prima o poi faremo ancora cose simili… o almeno lo speriamo!

Al momento di pianificare una nuova uscita, invitate direttamente gli artisti che amate e con cui vorreste collaborare, o ricevete anche proposte da band a voi sconosciute? In tal caso vi mettete ad ascoltarle tutte o ricorrete a un qualche criterio di preselezione?

Solitamente preferiamo invitare direttamente le band con le quali vorremmo collaborare. Ma restiamo comunque disponibili a ricevere dischi e demo da artisti di cui non abbiamo mai sentito parlare prima. L’unico prerequisito è che la loro musica sia contraria ad ogni forma di razzismo, sessismo e omofobia.

E’ chiaro che alla tua visione della musica sono associate alcune qualità che non sono strettamente estetiche… Verrebbe da chiederti allora cosa significa per te il concetto di “musica” (o di “rumore”, se preferisci!).

Libertà, diversità, espressione di sé.

Christos, grazie ancora per la tua disponibilità, e speriamo di vedervi presto impegnati in nuove uscite! Se vuoi nel frattempo aggiungere un’ultima parola…

Una parola di solidarietà per gli attivisti e gli occupanti del quartiere di Exarcheia, ad Atene, che sono quotidianamente minacciati dagli attacchi omicidi della polizia e dello stato. Grazie ancora Marco!

 

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