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Cold – The Things We Can’t Stop

2019 - Napalm Records
alternative rock/post grunge

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Tracklist

1. Intro
2. Shine
3. Snowblind
4. The Devil We Know
5. Run
6. Better Human
7. Without You
8. Quiet Now
9. The One That Got Away
10. Systems Fail
11. Beautiful Life
12. We All Love


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Signore e signori, finalmente abbiamo il disco più noioso del 2019. Si intitola “The Things We Can’t Stop” e, purtroppo, ci viene proposto dai Cold, una delle pochissime buone band sbucate fuori dal calderone post-grunge di inizio millennio. Il quintetto guidato dal cantante Scooter Ward e dal batterista Sam McCandless, unici due reduci della formazione originale, non si faceva sentire addirittura dal 2011, anno in cui venne pubblicato “Superfiction”.

Un lavoro decisamente lontano dai livelli raggiunti con “13 Ways To Bleed Onstage” e “Year Of The Spider”, ma ancora dotato di un afflato vitale. Non come questo comeback album, in cui a farla da padrone dall’inizio alla fine è il grigiore di toni inutilmente malinconici e drammatici. Ward, per sua stessa ammissione sopravvissuto a un brutto caso di blocco dello scrittore, ha ritrovato l’ispirazione sedendosi al piano e cercando conforto nella famiglia, nei suoi compagni di gruppo e nei fan.

Lo scotto da pagare è stato alto: delle antiche digressioni metalliche non vi è praticamente più traccia, così come anche la vena più genuinamente grunge sembra essersi esaurita. Al loro posto emergono con prepotenza tratti di intimità, sofferenza e compostezza che, se fossero stati dosati con parsimonia, avrebbero potuto rendere “The Things We Can’t Stop” il classico esempio di quello che un po’ genericamente viene definito l’album della maturità.

Qui, però, più che parlare di maturità ci sarebbe da chiamare in causa la senilità: il disco pullula di ballatone e semi-ballad composte e arrangiate con gusto, ma incredibilmente poco incisive e indigeste. Nessun brano resta davvero impresso nella mente; dopo svariati ascolti, si ha l’impressione di aver avuto in sottofondo l’opera di un brutto, pallosissimo incrocio tra Snow Patrol e Bush. Se volete conservare un bel ricordo dei Cold, gustatevi esclusivamente Without You e Systems Fail, potenti quanto basta da riportarci indietro a un’epoca migliore. Il resto è trascurabile. Peccato, un’occasione persa.

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