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Wednesday 13 – Necrophaze

2019 - Nuclear Blast
hard rock / glam

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Tracklist

1. Necrophaze (feat. Alice Cooper)
2. Bring Your Own Blood
3. Zodiac
4. Monster (feat. Cristina Scabbia)
5. Decompose
6. Be Warned (feat. Jeff Clayton)
7. The Hearse
8. Tie Me A Noose
9. Life Will Kill Us All
10. Bury The Hatchet
11. Necrophaze Main Theme (End Credits)
12. Animal (Fuck Like A Beast)


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Arriva giusto in tempo per Halloween questo “Necrophaze”, ottava fatica in studio per il buon Wednesday 13 (al secolo Joseph Michael Poole) e la sua omonima band. L’atteso ritorno discografico di uno dei più rispettati esponenti della non nutritissima scena shock rock moderna è stato trasformato in un vero e proprio evento dalla Nuclear Blast, nonostante siano trascorsi appena un paio d’anni dal precedente “Condolences”: spot mascherati da trailer di film horror, action figure del frontman e una corposa tournée al fianco di tre vecchie “leggende” dell’alt metal di inizio millennio (Static-X, DevilDriver e Dope).

Un massiccio battage pubblicitario per il lancio di un album che ha tutte le carte in regola per convincere i fan della prima ora, ma poche possibilità di conquistarne di nuovi. I Wednesday 13 hanno ben chiari i loro riferimenti artistici: Rob Zombie, Marilyn Manson e soprattutto Alice Cooper, qui tra l’altro protagonista di una fugacissima comparsata nella title track. Lo stile ringhioso ma melodico di Poole è sì inconsueto, ma non ha davvero nulla di originale; una caratteristica che vale anche per i dodici brani di “Necrophaze”, nei quali le tipiche componenti glam e horror del sound del quintetto vengono fuse con un hard rock decisamente molto metallico e influenzato dalle colonne sonore dei più spaventosi classici degli anni ’80.

Dell’antico amore per i Misfits e Glenn Danzig restano pochissimi indizi, sparsi perlopiù negli episodi più orecchiabili del disco (Life Will Kill Us All, Bury The Hatchet). Della passione per il punk, elemento principale di due tra i più noti ex progetti di Wednesday 13 (Murderdolls e Frankenstein Drag Queens From Planet 13), non vi è invece neppure l’ombra. Al suo posto vi sono le fosche tinte industrial di Zodiac e Bring Your Own Blood, i quasi impercettibili riferimenti al black della cupissima The Hearse e di Tie Me A Noose e una vagonata di hard rock dal buonissimo potenziale radiofonico.

Qualche esempio? Decompose – con un ritornello bello potente che non sfigurerebbe in un singolo dei Ghost – e la gotica Monster, che la voce di Cristina Scabbia trasforma in una canzone in linea con la tradizione dei nostrani Lacuna Coil. Un lavoro non brillantissimo ma assolutamente piacevole, a esclusione della pessima cover di Animal (Fuck Like A Beast) dei W.A.S.P. posta in chiusura. Un conto è fare il verso a Rob Zombie, un altro è farlo a un virtuoso delle corde vocali come Blackie Lawless.

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