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Kanye West – Jesus Is King

2019 - Def Jam
gospel / hip hop

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Tracklist

1. Every Hour (feat. Sunday Service Choir)
2. Selah
3. Follow God
4. Closed On Sunday
5. On God
6. Everything We Need (feat. Ty Dolla $ign e Ant Clemons)
7. Water (feat. Ant Clemons)
8. God Is
9. Hands On (feat. Fred Hammond)
10. Use This Gospel (feat. Clipse e Kenny G)
11. Jesus Is Lord


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“Essi odiano chi li ammonisce e detestano chi parla con rettitudine. Perciò, visto che calpestate il povero ed esigete da lui tributi di frumento, voi fabbricherete case di pietre squadrate ma non le abiterete; pianterete vigne deliziose, ma non ne berrete il vino. Poiché io so quanto sono numerose le vostre trasgressioni come quanto sono gravi i vostri peccati; voi opprimete il giusto, accettate regali e danneggiate i poveri in tribunale. Ecco perché in tempi come questi il saggio tace: perché i tempi sono malvagi.” (Dal libro del profeta Amos)

C’entrerà la sempre esibita simpatia per Trump, un altro che a dispetto di una condotta morale non esattamente impeccabile non esita a tirare in ballo “il cuore immacolato di Maria Vergine”, con l’ulteriore radicalizzazione della religiosità di Mr.West? Non ci è dato saperlo, in compenso l’interminabile sequela di annunci di imminente rilascio e successivi spostamenti di data che hanno preceduto l’uscita effettiva di “Jesus Is King”, sono diventati un piccolo caso mediatico a sé stante nonché uno dei meme più gettonati sui social la scorsa estate.

Non è una constatazione dell’ultima ora ma che il personaggio Kanye West abbia completamente sotterrato l’artista, non è mai stato così evidente. Completamente perso nel proprio patologico egocentrismo, peraltro alimentato da schiere di fan adoranti e detrattori che pur deridendolo contribuiscono ad aumentarne il seguito, il producer/rapper continua imperterrito nell’inseguimento del kitsch a tutti i costi. In realtà non è da escludere ci sia una logica nei sempre più sconclusionati album che rilascia, solo che è talmente bislacca da sfuggire a chiunque non sia egli stesso.

Ci vuole veramente un coraggio leonino per provare a prendere sul serio quest’ode all’onnipotenza di Nostro Signore Gesù Cristo. Passino le incursioni del Sunday Service Choir  e il sax di Kenny G, forse le uniche cose veramente centrate in un lavoro in cui la plastica regna sovrana. Come si dovrebbe però reagire alla pessima imitazione di XXXTentacion fornita su Closed On Sunday? Si può davvero pensare Everything We Need non sia che l’ennesimo pasticciaccio di batterie sintetiche e abuso di autotune? Cos’ha On God  di diverso dal peggior rap commerciale che abbia infestato l’etere durante l’ultima decade? Follow God pare messa lì solo per ricordarci chi era e cosa faceva Yeezy tre lustri or sono: uno che individuava porzioni interessanti in vecchi brani, le metteva in loop e ci rappava sopra. Bello, quindi?

Al di là delle considerazioni strettamente musicali se il nome in copertina fosse un altro, l’esistenza di  un simile collage all’insegna della farneticazione e del cattivo gusto verrebbe completamente ignorata. Il pubblico rispetta lo status molto più delle idee e questo sembrerebbe l’unico motivo per cui Kanye West, continua a far parlare di sé nonostante sia sempre più vicino al grado zero della creatività. Ciò nonostante mi unisco a lui nel lodare il Signore perché “Jesus Is King”, probabilmente sparirà dalla memoria collettiva alla stessa velocità con cui l’hanno preceduto “Ye” e “Kids See Ghosts” lo scorso anno. Grazie Gesù! 

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