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Meatraffle – Bastard Music

2019 - Delayed Records
indie / alternative

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Tracklist

1. Cyclops
2.'Ndrangheta Allotment
3. No Books
4. London Life
5. Meatraffle on the Moon
6. The Day The Earth Stood Still
7. Bird Song
8. Green Patina
9. Digital Blind


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Se non avete mai sentito parlare dei Meatraffle, beh è ora di rimediare. Di sede a Londra, questo quartetto usa l’espressione ‘musica bastarda’ (che poi in inglese è il nome del loro album)  per definire il loro genere poliedrico, un frullato di post-punk, garage rock e psichedelia. La band è composta da quattro folli, al nome di Tingle Mackerel alle chitarre, Cloudy Truffles (all’anagrafe Claudia Spinelli) al basso, Fats McCourt alla batteria e Zsa Zsa Sapien alla voce e tromba.

Il loro secondo disco “Bastard Music” è un disco che fa ascoltare bene e involontariamente fornisce una perfetta chiave di lettura della politica britannica, che ultimamente riserva notevoli sorprese e dove, a confronto, gli sketch dei Monty Python sembrano essere ormai sorpassati. Inoltre, essendo la band della parte a sud di Londra, quella più povera e in antitesi con la Londra da cartolina, i testi delle canzoni, quasi naturalmente, narrano di temi come la disparità di genere, le difficoltà della classe media, l’amore platonico o l’uso ricreativo di droghe

The Cyclops, è l’apripista ed è un assalto alla diligenza dove la band dipinge una cupa, espressionista immagine del nemico capitalista nazionalista a portata di mano. Interamente pertinente, l’uso atmosferico della chitarra e la voce aggirante e riverberante incarnano la natura crudele del sistema. La band è sia onesta che consapevole. N’Drangheta Allotment è la narrazione cinica al suo meglio. Il pezzo (notevole anche il remix a cura di “Octo Octa”), basato su una storia vera, descrive una cellula di Ndrangheta che opera dalla periferia di Norbury e propone un lirismo intelligente che si combina con bassi pulsanti e tasti psichedelici. Anche Bird Song, sebbene dai tratti alquanto misogini, narra quanto sia dannosa la mascolinità tossica. Tuttavia, si deve tornare a Meatraffle On The Moon perché è la vera perla dell’album, il miglior esempio del loro suono senza senso. È un successo distopico verso il futuro, che si muove tra paradigmi di immagini e paura.

Chissà, forse i Meatraffle possiedono una sfera di cristallo per questa raccolta di canzoni più attuale che mai. In tempi di incertezza, il loro fil rouge vacilla sul surreale, ma la loro retorica politica sulla terra è estremamente necessaria.

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