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Restraining Order – This World Is Too Much

2019 - Triple B Records
punk-rock / hc

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Tracklist

1. Never
2 . What will you do
3. Broken voice box
4. Don’t Really think
5. Might as well
6. This world is too much
7. Be like me
8. Stuck in the loop
9. Something for the youth
10. Back & Forth
11. Can I please
12. Addicted to this life


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In principio erano Deranged e Grave Mistake Records. Producevano bands punkrock che sudavano, che si drogavano, che suonavano come se non ci fosse stato un domani. Ogni volta, in ogni continente. Parlavano di depressione, di dipendenze, di violenza carnale, di suicidi, di coltelli: parlavano della loro provincia, come se stessero leggendo un racconto di Chris Offutt. Wasted Time, Government Warning e Nighstick Justice erano i tre nomi più importanti di questa wave, che muovendosi dall’outback statunitense portava le proprie ragioni in tutto il mondo, a migliaia di kids. Almeno sino alla metà degli anni 2000.

Oggi sono pochi i gruppi hardcore che hanno ancora il coraggio di aggrapparsi a questa attitudine. Uno di questi sono i Restraining Order, dal Connecticut, che grazie alla Trible B Records (Ecostrike, Bracewar e Criminal Instict le produzioni più famose ) sfornano un album, il loro primo di lunga portata, se non si considera un Demo uscito nel 2017 e una tape lo scorso anno, che finalmente risulta in grado di amalgamare la pragmatica e distruttiva vena rock’n’roll di quindici anni fa con la nouvelle vague dell’hardcore statunitense, tamarra e menefreghista.

Grazie a “This World is Too Much” si può quindi tracciare un resoconto di quale sia lo stato di salute dell’hardcore punk americano al giorno d’oggi, tra un’atavica mancanza di informazione politica e un blocco musicale ormai radicato nella maggior parte delle città che una volta facevano da motore trainante, come Los Angeles e New York.

I pezzi sono in tutti dodici e sono poco dediti al mosh e al two step che eravamo abituati ad ascoltare ultimamente: se per esempio What Will You Do è diretta e rimbombante come nel puro stile Nightstick Justice, Might As Well affonda le proprie radici nelle sonorità South Bay di Descendents e Black Flag. This World Is Too Much è sicuramente il brano più significativo del disco, cavalcando per tutto il tempo con un giro facile facile accompagnato da un’espressione vocale arrogante e composta, mentre per avere un po’ di tamarraggine moderna bisogna arrivare a Back & Forth.

Il pregio principale di “This World Is Too Much” è sicuramente quello di aver trovato un modo di sfruttare al massimo i “soliti” giri punkrock, portandoli ad un’estremizzazione attitudinale sino ad ora ignota. Something for the youth, manifesto politico, e Addicted to this life, finale arrendevole e sconsolato. Siamo sulla stessa barca.

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