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Star Wars: l’ascesa di Skywalker, di J.J. Abrams

Star wars

Scheda

Nazione: USA, 2019
Genere: Fantascienza
Durata: 141’
Titolo originale: Star Wars: The Rise of Skywalker
Regia: J.J. Abrams
Soggetto: J. J. Abrams, Chris Terrio, Colin Trevorrow, Derek Connolly, personaggi creati da George Lucas
Sceneggiatura: J.J. Abrams, Chris Terrio
Musica: John Williams
Scenografia: Rick Carter, Kevin Jenkins
Suono: Ben Burtt, Matt Wood II
Fotografia: John Schwartzman
Cast: Mark Hammill, Daisy Ridley, Adam Driver, Oscar Isaac, Carrie Fisher, Harrison Ford, Billy Dee Williams, John Boyega, Anthony Daniels
Uscita: 18 dicembre 2019
Distribuzione: Sony Pictures Entertainment


Rey, Poe, Finn, C-3PO, Chewbecca e R2D2 si mettono a caccia della copia della mappa prisma che gli consentirà di scoprire dove sia diretto Kylo Ren, nuovo leader supremo del Primo Ordine. Nel frattempo Rey sta completando il suo allenamento come cavaliere Jedi aiutata dal generale delle forze ribelli Leia Organa.

A oltre quarant’anni dall’inizio della saga fantascientifica ideata da George Lucas, prodromo per i Blockbuster dai settanta in poi, il regista J. J. Abrams pone fine alla terza trilogia dopo aver introdotto una nuova eroina, impersonata dalla ventisettenne Daisy Ridley, a incarnare il nuovo spirito Jedi e femminista a guardia di quella galassia lontana lontana solcata dalla musica di John Williams che fin dagli anni settanta ci ha offerto lo sguardo su un mondo in bilico fra la fantascienza e il fantasy in una continua serie di richiami alla storia e alla geopolitica.

Una galassia popolata anche questa volta da numerosi ritorni eccellenti provenienti da un passato remoto, difficile non riflettere sull’ultima prova di Carrie Fisher che scomparve alla fine delle riprese e sullo sguardo di Mark Hammill che ancora una volta indossa il mantello Jedi per dispensare consigli alla sua allieva Rey, esattamente come il suo mentore Obi – Wan fece oltre trent’anni or sono con lui. Indiscusso merito di Abrams l’aver generato una serie che chiude i punti in sospeso risultando perfettamente circolare rispetto alle premesse stese fin dal settimo episodio (Star Wars: Il risveglio della Forza nda) portato sul grande schermo quattro anni or sono e chiosato a partire da metà dicembre in oltre due ore di combattimenti e rivelazioni che riportano alla radice della saga capostipite, ovvero puoi tentare di scappare al tuo destino ma alla fine nulla sfugge a quello che sei veramente.

La sceneggiatura del regista newyorkese fila veloce verso un finale che strizza l’occhio sia allo spirito della prima trilogia ma anche a possibili nuovi episodi, basti pensare che una nuova trilogia pare già abbozzata e sul conto della quale la Disney sta mantenendo al solito il più grande riserbo, oltre a due nuove serie tv pronte per scaldare i cuori di chi desidera rimanere legato indissolubilmente a caccia imperiali e cavalieri Jedi.

Finisce un’era e una saga si chiude, oggettivamente nel migliore dei modi pensabili, non escludiamo se ne possa aprire una nuova cresciuta su premesse altrettanto solide.

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