Dopo l’ideale ritorno nella Berlino dei primi anni ’80 del precedente “Sonata a Kreuzberg”, Massimo Zamboni compie un nuovo viaggio verso un luogo stavolta segnato da un tempo senza tempo, in cui passato ancestrale, passato recente, presente e futuro si ritrovano sullo stesso orizzonte. Esce il 31 gennaio su Universal “La Macchia Mongolica“, il nuovo album del musicista e scrittore, co-fondatore dei CCCP – fedeli alla linea prima e dei CSI dopo.
A oltre venti anni di distanza, Zamboni torna in quella Mongolia che aveva visitato insieme alla moglie e a Giovanni Lindo Ferretti e che aveva ispirato il terzo e ultimo disco dei CSI, “Tabula Rasa Elettrificata“. “La Macchia Mongolica” è l’anima musicale di questo nuovo viaggio che plasma in 13 tracce quasi interamente strumentali, da lui composte e suonate insieme a Cristiano Roversi e a Simone Beneventi.
“La Macchia Mongolica” è anche un libro, scritto insieme a Caterina Zamboni Russia e edito da Baldini e Castoldi, e un film diretto da Piergiorgio Casotti.
Di seguito tracklist e copertina di “La Macchia Mongolica“:
La macchia mongolica
Sugli Altaj
Khovd
Shu
Huu
Altopiano ruota
I cammelli di Bactriana
Ome Ewe
Djinn
Mongolia interna
Casco in volo
Heavy desert
Lunghe d’ombre