Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Black Lips – Sing In A World That’s Falling Apart

2020 - Fire Records / Vice
country / garage

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Hooker Jon

2. Chainsaw

3. Rumbler

4. Holding Me, Holding You

5. Gentleman

6. Get it on me

7. Angola Rodeo

8. Georgia

9, Odelia

10, Dishonest Man

11, Locust

12, Live Fast, Die Slow


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Esiste una dimensione negli Stati Uniti, una categoria di musicisti che campano di piccoli ingaggi, migliaia di miglia percorse ogni mese. Alcuni di essi cercano di uscire, di esplorare nuovi linguaggi nonostante i loro piedi ben piantati nel folklore americano, i Black Lips no, però i Black Lips, in qualche modo, sono riusciti ad evadere dai confini di questa dimensione e arrivare alle nostre cuffiette. Dico “in qualche modo” perché “l’America è ancora lontana”.

Lo dimostra l’imbarazzo che spesso circonda la fruizione della musica country, i temi delle piccole o vaste città dove la maggior parte di noi non metterà mai piede, i suoi abitanti, quelli che probabilmente non vedranno mai Genova, Pescara o Livorno, sono distanti, troppo distanti; è un fatto geografico che influenza la percezione culturale e abbiamo bisogno dell’ immaginazione per ascoltare e apprezzare Rumbler o Gentleman, perché sembrano girare in un circuito chiuso, privo di contaminazioni e restio di fronte all’inaspettato, certo, il mettersi in gioco apre alla possibilità del fallimento, ma è proprio questo uno degli aspetti che rendono interessante un album, in quanto a creatività.

Detto questo, bravi. La melodia non vi manca, la tecnica neanche, ma non mi basta. Non mi bastano le incursioni rockabilly di Angola Rodeo o il sottile velo pop di Odelia, che forse è il pezzo che, appunto, ho apprezzato di più. Per farmi fermare ad ascoltare ho bisogno di essere stupito, disorientato, se ciò che mi arriva è esattamente quanto mi attendo, assisto a una apprezzabile, stilisticamente parlando, ripetizione di ciò che esiste già. E allora vi esorto: provate a fare ciò che non conoscete, lasciate che il country si evolva, che esplori spazi e sonorità anche forsennate. Mettete a rischio la vostra identità  e regalateci qualcosa di nuovo. Noi non siamo nati in Oklahoma, né siamo immigrati irlandesi, siamo latini, siamo italiani, per quanto ci sforziamo di non sentirci tali, lo siamo.

Quindi, solo per affezionati: “Sing In A World That’s Falling Apart vivrà così, nei locali che “We do both kinds of music: Country AND Western”.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni