Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Boda – Darkness And Damages

2020 - La Cura Dischi
folk / rock / grunge

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. WhiteDog
2. Starry Sky
3. Shadows (On The Woods)
4. Just Needed A Friend
5. Fears
6. Broken Screen
7. BallRoom
8. All The Notes
9. 13th Floor


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Daniele Rotella, in arte Boda, si definisce un musicista operaio, nasce come fonico ma cresce artisticamente unendo l’esperienza tecnica e pratica al suo lato creativo di musicista. Già voce dei The Rust And The Fury, Boda ha all’attivo 2 album da solista, il primo nel 2018 “Songs: For A Lovely Soul” ed il secondo “Darkness And Damages” pubblicato lo scorso 8 gennaio.

Nella scena umbra Boda sa distinguersi, identificarsi e creare il suo personale modo di esprimersi perché è lui stesso a dirci che “suonare mi riesce meglio che parlare”. Daniele comunica con la sua musica, stati d’animo e sensazioni per cui le parole non bastano. In questo secondo lavoro si avvale della collaborazione di Diego Mariani alla batteria e voce e di Fabrizio De Angelis al basso.

Fun facts: il cavallo immortalato sulla copertina dell’album è stato fotografato dallo stesso Boda durante una sua passeggiata in solitaria, quello che sembra un ragliare in realtà è uno sbadiglio.

In “Song: For A Lovely Soul” ci sembrava di percorrere il racconto intimo di esperienze personali, affetti e pensieri, l’ascolto del primo album da solista ci pone in un cerchio da cui osservare “eventi” che lo stesso Boda ha vissuto e ci regala. Anche se il suo nuovo lavoro lascia un “alone” (it/en) di introspezione e quasi incupisce l’anima, allo stesso tempo non appena Boda apre le danze con White Dog la sensazione piacevole che si percepisce è che questa seconda opera è destinata agli altri, è per noi altri.

“This is the most exciting time we could hope to be alive.” Vivi adesso, vivi per cambiare il domani, Daniele ci fa sentire che sa come comunicare stati d’animo che noi releghiamo nell’angolo più buio dei nostri cassetti, ma che a fine giornata speriamo solo che qualcuno possa tirarceli fuori. Un disco che suona di passato, in cui si scorgono le influenze decisamente rock partendo da Neil Young senza lasciar da parte una notevole componente sonora degli Arcade Fire per arriva fino al grunge.

Questi innesti e sperimentazioni hanno permesso a Boda di forgiare il suo stile, le sue sonorità e così facendo, accompagnato da Mariani e De Angelis, restituisce ai suoi ascoltatori una produzione fuori dal coro “sonoro” del 2020, ma che lo rende perfetto perché sa quali corde pizzicare e quali note intonare per rendersi diverso in ambiente musicale alle volte saturo.

Avete mai provato ad ascoltare un pezzo ad occhi chiusi cercando di riconoscere ogni singolo suono? Provateci con Fears. La perfezione dei suoni e lo spessore dalla voce trasmettono tutta la tensione e la “paura”, ma allo stesso tempo sembrano essere una preghiera a noi stessi, un implorare “and let grow your desire to be a dreamer” che, al minuto 1.50, precede un assolo in cui i suoni si fondono in una sola onda sonora che sembra volerci svegliare da un torpore in cui le paure riescono ancora a governare i nostri desideri.

Nonostante quel costante senso di inquietudine è come se in ogni brano, ogni nota fosse stata messa appositamente lì, per raccontarci qualcosa per spiegarci che con la giusta consapevolezza di noi stessi e delle nostre “armi” possiamo e forse sarebbe opportuno dire “dobbiamo” cambiare il “nostro” mondo per renderlo almeno in parte quello che desideriamo.

“Darkness And Damages” si chiude con 13th Floors , da immaginare come un traguardo, come una vetta da cui poter guardare in basso le scale fatte per arrivare fin lì e ammirare, allo stesso tempo, un panorama che meritiamo tutti di guardare una volta nella vita, per sentirci in pace, grati a noi stessi e soddisfatti delle sconfitte subite perché senza non avremmo mai capito come combattere “l’oscurità ed i suoi danni”.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni