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Grimes – Miss Anthropocene

2020 - 4AD
pop

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Tracklist

1. So Heavy I Fell Through The Earth
2. Darkseid (feat. ?PAN)
3. Delete Forever
4. Violence (feat. i_o)
5. 4AEM
6. New Gods
7. My Name Is Dark
8. You'll miss me when i'm not around
9. Before the fever
10. IDORU


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Anteporre immagine al contenuto non è una novità. Certo, gli anni ’10 del nuovo Millennio non hanno fatto che accelerare una pratica “nata” negli ’80 del secolo scorso e ora che abbiamo varcato la soglia del 2020 siamo così tanto impallinati con la figura che spesso ci dimentichiamo di tutto il resto.

E così il mondo del pop ha avuto in questa cultura dell’effigie fortune e impedimenti, censura e noie a non finire, propulsioni e battute d’arresto ai cancelli di una foto. Madonna col suo “Erotica” (un vero capolavoro) ha fuso le due situazioni per sua somma fortuna, il video di Pagan Poetry di Björk ha fatto balzare sulla sedia più d’un puritano (culturale, che si chiedeva perché l’elfo islandese avesse deciso di mostrare le grazie bestemmiando all’arte, ignorando che gran parte di essa nel nudo abbia fatto il nido), e via così. Oggi che tutto è più blando che mai ci siamo interessati un sacco allo scatto-scandalo (uuh, brividi) di Claire-Elise Boucher, in arte Grimes, pubblicata per dar lieta notizia di gravidanza in cui posa a seno scoperto. Fine. Del suo nuovo album nemmeno traccia. Tutto lì. Davvero?

Chi di voi leggerà una sorta di difesa non richiesta al gesto di Grimes sbaglierà, e anche di grosso. Semplicemente sottolineo (forse l’ovvio), denigro (una società dei post, post-tutto) e difendo (il fatto che Claire pubblichi di innocuo nudo e ognuno col suo corpo fa un po’ quel cazzo gli pare ed è ora d’impararlo). Mi contraddico? Chiaro. A me Grimes non è mai piaciuta e il fatto che artisticamente si disincarni in un cyborg a là “Ghost In The Shell”/”Alita” all’acqua di rose, mettendo distanza tra la sè che smanetta alle macchine e poi si reincarni in una foto che non scandalizzerebbe una suora (ma laggente di internet sì) mi disturba alquanto. Preferivo Madonna, che era sé ovunque, col suo nome pesante e l’immagine progressista/popstarista. Di Björk potremmo dire la medesima cosa, oggi più che mai, dato che non gira più una foto una che non veda l’artista islandese non vestire le sue eccentriche maschere d’alta moda.

Non ho fatto i nomi delle due artiste tanto a caso perché in “Miss Anthropocene” si scontrano due facce di una medaglia mostranti connotati che si confondono con questi numi tutelari, forse anche casualmente e non voluti, ma il risultato è quel che è. Il disco è appena appena meno fastidioso dei suoi due predecessori, meno zuccherino e idol-pop e più cyberpunk. Anche questo non a caso, poiché la canadese si ritrova nella colonna sonora del videogame “Cyperpunk 2077” (con il brano 4ÆM, uno dei due salvabili del lotto essendo cavalcata drum’n’bass sporca e blindata), e chissenefrega, anche, poiché ci sono pure i Refused e sorry Grimes. Più oscuro ma non meno pop, più serioso ma altrettanto effimero se non proprio paraculo, una sorta di “Ray Of Light” malamente ibridato a “Post” e ad altre cose indicibili, sì, ma pop 3.0 nell’era di ‘sto cazzo di post-. Tipo Delete Forever ha questa chitarra Goo Goo Dolls (o Torn Natalie Imbruglia) che carezza contropelo irritando dopo due mattoni dark-catchy (Darkseid, So Heavy I Fell Through The Earth) e qualche parolaccia qua e là che fa tanto alt. L’EDM sboffata di Violence non migliora affatto le cose, così come il pop passato nello scanner dell’irritante New Gods

Un attimo di ripresa sul pop-rock elettrico di My Name Is Dark che spinge sui toni adatti (sarà il mix ad opera di Andy Wallace?), perché i quasi OTTO MINUTI di IDORU sono portatori di orticaria, complice la voce sempre più miagolata della padrona di casa, che non accenna a trovare un altro modo per esprimersi portando al sanguinamento copioso delle orecchie. 

Vuoi vedere che la cosa più interessante della carriera di Grimes nel 2020 è stata proprio la polemica scaturita da quello scatto? Viviamo proprio in una brutta epoca e i musicisti non ci stanno aiutando ad uscirne. Icone sì, ma quelle sul desktop.

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