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Meganoidi – Mescla

2020 - Autoproduzione
rock / alternative

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Tracklist

1. Ora è calmo il mare 
2. Condizione 
3. Mescla 
4. Persone nuove 
5. Toast e champagne 
6. 1982 
7. Non indugio 
8. Stella cadente 
9. Il mio nome 
10. Esercito in tv 

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I Meganoidi sono camaleonti di razza, hanno cambiato pelle innumerevoli volte nel corso di una carriera ventennale e imprevedibile che con “Mescla” giunge al settimo capitolo, ognuno dei quali caratterizzato da un approccio indiscutibilmente sincero.

A 2 anni da “Delirio Experience”, album che vedeva la band genovese assestarsi sui canoni di un alternative rock energico ma tradizionale, il nuovo lavoro registra l’esplorazione di territori ancora nuovi, in cui forti ventate di funk sferzano sentieri più abituali. Il sound è compatto e sicuro, i Meganoidi sono una band matura che ne ha passate tante e qui si guarda indietro con coscienza ma con i piedi ben piantati nel qui ed ora. Torna, è vero, qualche sfumatura dello ska degli esordi, ma è più un saluto en passant che una cifra stilistica peculiare in un disco di rock-funk potente e – visti i tempi – piacevolmente reazionario.

Non mancano le semplici ma ipnotiche melodie vocali di Davide di Muzio (Condizione), così come gli inserti puntuali della tromba di Luca Guercio ad impreziosire i momenti più svariati. Rispetto al passato le tematiche sono ancora più personali (Persone nuove) e nostalgiche (1982 – una Zeta Reticoli 2.0? – Il mio nome), salvo qualche immancabile apertura al sociale (Esercito in Tv). C’è qualche momento cringe, su tutti Non indugio, con le sue evitabili progressioni Eighties, ma nel complesso “Mescla” (ah, la title-track ricorda perfino – lo dico? lo dico – i primi Negrita ma non è poi questo gran difetto) si rivela un ascolto disimpegnato ma gradevole, buono sia per fan di vecchia data che per nuovi adepti.

Quello che ho sempre apprezzato dei Meganoidi – oltre, ovvio, a dischi memorabili come “Outside The Loop Stupendo Sensation” e “Granvanoenli” – è il non aver mai voluto e saputo sedersi, tirando fuori da ognuna delle loro mille anime una coerenza paradossale e riuscendo sempre e comunque a regalare ottimi momenti di musica. Di certo “Mescla” non è il loro lavoro migliore, ma aggiunge un ulteriore tassello di valore ad una carriera che molti dovrebbero prendere come esempio. 

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