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Claver Gold & Murubutu – Infernvm

2020 - Glory Hole Records
hip hop

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Tracklist

1. Selva oscura
2. Antinferno (feat. Davide Shorty)
3. Caronte
4. Minosse
5. Paolo e Francesca (feat. Giuliano Palma)
6. Pier
7. Malebranche
8. Ulisse
9. Taide
10. Lucifero
11. Chiaro mondo (feat. Dj FastCut)


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La leggenda narra che Dante si smarrì nella selva oscura all’età di 35 anni, un’età mediana, quella che gli inglesi chiamano “age of reason”. Murubutu & Claver Gold, invece, si sono incontrati “nel mezzo del cammin della loro vita” per addentrarsi in un esperimento musical-poetico intriso di cultura.

Rap e Hip Hop scendono insieme negli abissi di “Infernvm“, un concept album incentrato sulla prima Cantica della Divina Commedia di Alighieri. Prodotto dalla Glory Hole Records (Buco della Gloria),”Infernvm” ci regala anche alcune collaborazioni quasi sperimentali come quelle con Davide Shorty, Giuliano Palma e Dj Fastcut.

Alessio Mariani (Murubutu) da sempre abituato a raccontare di storie di uomini e donne condizionati dalle ingiurie della vita, non fa fatica a lasciarsi sprofondare negli inferi della storia e della società che ci circonda. La sua voce è una potente mitraglia che colpisce la morale comune ad ogni sillaba, ad ogni parola. Claver Gold (all’anagrafe Daycol Orsini), cresciuto nei quartieri popolari della sua Ascoli Piceno, presta la voce ad un canto crudo, di denuncia umana. Entrambi gli artisti vestono i panni de “lo duca mio”, quel Virgilio poeta che nel cammino infernale ne sapeva più di Dante ed era stato scelto per mostrargli la strada che lo avrebbe portato a “riveder le stelle”.

La cornice dell’album è, come abbiamo già detto, la cantica Inferno. Negli 11 brani incontriamo alcuni personaggi danteschi che tanto ci hanno affascinato. Ci sono Paolo e Francesca col loro amore travolgente e peccaminoso, Pier delle Vigne, tradito dalla sua stessa irreversibile indole, Minosse che giudica e terrorizza le anime dei dannati e persino Ulisse, il navigatore curioso che andò oltre i confini consentiti all’uomo.

In Selva Oscura una voce si fa largo tra le urla e le corde di violini per ricordarci che “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Del resto Murubutu, che nella vita fa il professore di storia e filosofia alle superiori, ci tiene tantissimo alla cultura. La mette al centro della sua musica, rendendo lo scheletro delle sue note quasi scarno e primordiale.

L’archetipo del rap-hip hop è anche qui il contenitore giusto per una musica che ha all’epicentro le parole, il gioco delle rime e dei suoni, la narrazione della lingua, in una celebrazione culturale perenne. L’opera dantesca più famosa, quella che ha destato scalpore e ha lasciato il segno nella memoria collettiva, si trasforma in un “pretesto sonoro” per comporre una confezione musicale intenta a celebrare il passato della poesia, coinvolgendo l’audience attuale.

Nell’Antiferno Davide Shorty ci canta degli ignavi, quelli “senza infamia e senza lode, senza vita e senza morte”. Gli “anche se vivi già morti, ignavi” ci camminano affianco ancora oggi, a volte non li vediamo e a volte ci rubano tutto, persino l’aria. Per Shorty, che nel brano intona solo il ritornello, è un tuffo nei ricordi del suo primo amore musicale: quel rap fatto solo di “giochi di parole”, semplice e deciso. In Paolo e Francesca la voce di Giuliano Palma si adagia dolce e sensuale accanto a quella di Alessio e Daycol. L’amore adultero tra i due cognati maledetti, diventa  il racconto di un sogno di passione spento troppo in fretta. La comparsata di Palma sfiora pericolosamente sfaccettature dai colori pop.

Malebranche è il brano che mi è paciuto di più perché l’ho trovato attualissimo. Come un fiume in piena, denso di fanghiglia, la voce di Murubutu è inarrestabile e pericolosa. Claver Gold ha il compito di arginare la furia della piena, demarcando i confini di una denuncia poetica accesa e sincera. Come dei perfetti malebranche (demoni incaricati di sorvegliare i peccatori fraudolenti sommersi dalla pece bollenete), i due si scagliano con tutta la forza che hanno in gola verso quella fetta di società che crede di poter basare la propria esistenza sul dio Denaro. Una track cupa, aggressiva e inquietante, forse la più riuscita del’album. L’allegoria dantesca si specchia nella contemporaneità, la metafora si fa manifesto dei peccati moderni.

Ulisse rappresenta da sempre, nell’immaginario dei cantautori, un simbolo di resistenza e genialità. Numerosi artisti italiani ne hanno cantato le gesta, come ad esempio Lucio Dalla nel brano Ulisse coperto di sale, Francesco Guccini con Odysseus e Caparezza in Ulisse (You Listen). Qui la figura di Odisseo riprende la narrazione malinconica sul tema dell’allontanamento che lo stesso Murubutu ne aveva fatto in I marinai tornano tardi. L’irrefrenabile voglia di fuga e di scoperta del marinaio Ulisse viene raccontata attraverso gli stati di solitudine e frenesia che prova quando si trova al largo. Il pensiero del porto sicuro di Itaca e l’amore di Penelope incoraggiano il suo spirito avventuriero. Ma sarà propria quella incessante spinta vitale a condannare la sua anima nel più profondo dei gironi infernali. Chiaro Mondo con Dj Fastcut chiude l’album. In due minuti si “mixano” moniti, urla e dichiarazioni esistenziali. Un requiem spirituale accoglie l’immagine di Lucifero. Il viaggio è terminato ma ciò non vuol dire che l’Inferno reale sia sconfitto. “Giù, giù, su. Dal mondo dei vivi calato nel vivo del mondo degli Inferi”.

Il purismo del rap-hip hop di Murubutu e Claver Gold lo si può respirare negli album, ma soprattutto nei loro live. Entrambi non sono soliti scegliere grandi location, ma preferiscono esibirsi in luoghi semplici che gli permettono un contatto percettibile col pubblico. Le ragioni della poetica di Alessio e Daycol si trovano tutte nel legame indissolubile che hanno con la potenza della parola.La “classica drum machine”è solo uno strumento di accompagnamento per una esibizione incentrata sul ricamo delle parole. Il pubblico non deve mai perdere l’attenzione verso la maestria della lingua. L’orecchio va affinato, la memoria allenata ad assorbire quanti più fraseggi e rime è possibile. È come andare a scuola con la Musica, ma senza nasconderla nella tasca anteriore dello zaino, senza riporre le cuffiette quando finisce l’intervallo.

Infernvm“è da ascoltare con libri alla mano e memoria letteraria aggiornata. Non è facile dire se ci sia un confine preciso tra l’espressione di Murubutu e quella Claver Gold, in questo album. Sappiamo che i due si erano incontrati l’ultima volta nel brano Le notti bianche, dell’album di Murubutu Tenebra è la notte. Possiamo dire, invece, che oggi entrambi i rapper hanno saputo trovare (insieme) un giusto sentiero da percorrere per realizzare un’opera musicale altamente comunicativa. La filosofia colta di Murubutu e il pensiero decadente di Claver si sono finalmente accoppiati (dopo essersi annusati per tanto tempo) lasciandosi andare ad una “attrazione dei modi” difficile da nascondere.

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