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Viagra Boys – Common Sense

2020 - YEAR001
post-punk

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Tracklist

01. Common Sense
02. Lick The Bag
03. Sentinel Island
04. Blue

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Buone novelle per gli investitori di Shrimpteck Enterprises, azienda fittizia intestata a Sebastian Murphy, CEO e frontman degli svedesi Viagra Boys. Una finta azienda di che, vi chiederete voi? Di gamberetti? Non solo. Il sestetto di Stoccolma ha senza ombra di dubbio fatto suo il concetto di “strategia di diversificazione”: i gamberetti rimangono di certo il loro soggetto preferito (al punto da aver registrato un live, rinominato Shrimp Sessions, in una vera fabbrica di gamberetti), ma – di lato alla venerazione del simpatico crostaceo – i Nostri sponsorizzano anche prodotti a base di pollo (Common Sense), droghe pesanti (Reserach Chemicals), attività sportive (Sports) e persino macchinari degni di un premio Nobel in “ingegneria moderna” (Up All Night).

Tutto ciò vi confonde? Non preoccupatevi, ci vuole un po’ di tempo per sincronizzarsi con la lunghezza d’onda del loro humor, che è tanto dark quanto il cielo di Svezia nei mesi invernali. Ne è emblematico il tatuaggio sulla fronte di Sebastian, che legge “perdente” (“lös” in svedese). In altre parole, ai Viagra Boys piace ridicolizzare le immagini di successo (Best In Show), alta educazione (Slow Learner), famiglia perfetta (Just Like You) e mascolinità (Shrimp Shack) imposte dalla nostra “fucked up society”, promuovendo un’attitudine punk tra il pigro e l’anarchico, il cui mantra è: “gli stessi vermi che mangiano me, un giorno mangieranno anche te”. Come dargli torto.

Dal 2015, anno di formazione della band, che include membri di Les Big Byrds, Pig Eyes e Nitad, i Viagra Boys sono passati da habitué dei peggiori (o migliori, questione di punti di vista) bar di Södermalm a calcare in pompa magna i palchi di mezzo mondo. Com’è possibile? Semplice: il loro LP di debutto, “Street Worms” (2018), si è rivelato un instant-classic del genere, guadagnando in pochissimo tempo il favore della critica ed una miriade di esaltatissimi followers – specie tra i numerosisimi gig-goers inglesi, già fan di IDLES e Sleaford Mods – grazie ad una mixture di post-punk incazzoso, testi esilaranti ed esibizioni live al limite del surreale.

Common Sense“, rilasciato a sorpresa il 6 marzo via YEAR0001, ci regala sì il contentino anfetaminico che tutti si aspettavano (Lick The Bag), ma anche una buona dose di slow-punk. L’onnipresente suono del sax, oramai marchio di fabbrica, si dimostra ancora una volta strumento game-changer per la band svedese, che si avventura in climax sintetici al limite dell’orchestrale (Common Sense), deliri rock’n’roll in bilico tra PJ Harvey e The Stooges (Sentinel Island) e persino drammatiche vibrazioni al rallentatore (Blue), neanche avessero mai messo piede in un jazzclub o sentito parlare di King Krule.

Sebastian e compagni vogliono farci vedere che – anche quando abbassano significativamente i livelli di adrenalina – riescono comunque a fare della gran bella musica. Scaldate il brodo di pollo. Nascondete tutto il fentanyl e l’eroina che avete in casa. Viagra Boys are back in town.

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