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Beesus – 3eesus

2020 - Go Down Records / More Fuzz Records
stoner

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Tracklist

1. Reproach
2. Sand For Lunch
3. Suffering Bastards
4. Sleng Footloose
5. Flags On The Sun
6. Gondwana
7. Sacoph


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Avete presente quando per le mani vi ritrovate proprio  il disco del quale avevate bisogno in quel momento? Ecco, “3eesus” dei Beeus è proprio uno di questi. Energetico, lisergico, fresco, potente e anche un  po’ cupo! La band di Roma è tornata con un nuovo album e una nuova formazione, ora sono diventati tre: alla batteria e voce Mudd, alle chitarre e voce  Pootchie e basso e voce Jhonny. Il tre si dice sia il numero perfetto, e vi dirò che a me le formazioni a tre sono sempre piaciute tanto (come i Motörhead o i Cream).

L’album uscirà in Lp ed è stato registrato in presa diretta dal vivo, al Monk di Roma, dove immagino molti ci saranno stati e non vedranno l’ora di tornarci  per qualche concertino! Si sente fin da subito che qualcosa è cambiato, nei primi due album “The Rise Of Beesus” (2015 ) e “Sgt.Beesus…And The Lonely Ass Gangbang!” (2018) si percepiva un suono più ruvido, scuro, un punk aggressivo, più arrabbiato. Ora invece le acque si sembrano più calme, certo sempre sul chi va là, ma il suono è più leggero e chiaro. Come la copertina del loro album, la riproduzione del quadro di Max Erns l’Europa dopo la pioggia II. 

Subito con la prima traccia Reproach si sente il fuzz e le chitarre grintose ed è come se il corpo non ti appartenesse più,  ci si ritrova a far headbaging,  per poi farsi trasportare dall’assolino. Si arriva belli ondeggianti a Sand For Lunch, frizzante con quella vibe stoner che prende dentro, come se si stesse scivolando dentro un pozzo scuro senza fondo circondato a tratti da immagini psichedeliche, un trip che vi raccomando. Di balzo poi ci si ritrova a Suffering Bastards quasi in una jam session, chitarra e basso si stuzzicano seguite dalla batteria luccicante.  Entrate, sedetevi, prendetevi una birra e assaporate il suono. Il ritmo ti prende e boom!

Sleng Footloose, il suono distorto e demoniaco, fanno di questa canzone quella più cupa del disco, quella che riprende i suoni dei dischi precedenti, come se Belzebù avesse fatto un salto al Monk, to say hello! Che figata!
Eccola subito dopo, Flags On The Sun, una melodia ipnotica e avvolgente. Appena usciti da una puntata di Twin Peaks, del buonissimo caffè per l’agente Cooper ed è fatta. Sette minuti e trenta dove la chitarra la fa da padrona e si destreggia tra una possente batteria e un corposo basso. Travolti da un’ipnosi lisergica si arriva a Gondwana, si atterra con la navicella in un altro pianeta, si volteggia ad un ritmo più veloce e frizzante, con un climax finale travolgente. Sacoph, chiude il disco, un suono potente, l’elettrica viene afferrata e fatta urlare, il basso non perde un colpo, sempre più grinta come per la batteria. Neanche il tempo di tirar il fiato che si riparte di nuovo! Una bomba!

Insomma se volete evadere, distogliervi dalla realtà e scateranrvi come foste sotto palco, questo è il disco per voi. Sarà una figata poterli vedere dal vivo, i Beesus  spaccano!!

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