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Jay Electronica – A Written Testimony

2020 - Roc Nation
hip-hop

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Tracklist

1.  The Overwhelming Event        
2. Ghost of Soulja Slim 
3. The Blinding (featuring Travis Scott)     
4. The Neverending Story            
5. Shiny Suit Theory (featuring The-Dream)           
6. Universal Sor        
7. Flux Capacitor            
8. Fruits of the Spirit   
9. Ezekiel's Wheel (featuring The-Dream)
10. A.P.I.D.T.A.


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Si può debuttare a 44 anni nel mondo della musica? E perché no? Chi è pronto a dimostrarcelo è Timothy Elpadaro Thedford. Noto nella scena rap con il nome di Jay Electronica, Timothy è un rapper americano ma anche produttore discografico e cantautore.

Figlio della generazione Myspace, Jay pubblica il suo primo mixtape “Act I: Eternal Sunshine (The Pledge)” proprio su questa piattaforma, con un totale di 50.000 download. A 13 anni dal suo mixtape, attraverso collaborazioni e produzioni ed un contratto con Roc Nation, Jay ci presenta il suo primo album “A Written Testimony”.

In un momento strano, ma allo stesso tempo “ottimo” per ascoltare un nuovo album di cui c’era già il suono dell’attesa nell’aria, Jay Electronica si presenta al mondo rap, e non solo, accompagnato da un gruppetto niente male di amichetti del quartiere, che visti da fuori possono sembrare una cortina difensiva o forse solo una nota di qualità in più.

Parliamo di un tale Travi Scott, James Blake anche se la voce riconoscibile alle orecchie allenate ed esperte (non le mie lo ammetto) è quella di Jay-Z (50 anni per la cronaca), che non appare nei titoli di coda di questo debutto,ma che rappa in 8 delle 10 canzoni dell’album, mentre alcuni sample di questo album sono stati presi in prestito da pezzi di Rihanna e di Brian Eno.

Il rap di “A Written Testimony” si presenta come un “rap slam poetry”. Il poetry slam è una competizione in cui i poeti recitano i loro versi, gareggiando fra loro vengono valutati da una giuria composta da cinque persone estratte a sorte tra il pubblico. È una produzione che nasce in strada ed è una forma poetica popolare, che utilizza una recitazione a ritmo serrato.

Jay, porta in scena con “A Written Testimony” la fierezza degli afroamericani, essendo lo stesso membro più influente della Nation of Islam, movimento politico e religioso afroamericano, i cui scopi sono racchiusi nella volontà di migliorare il livello spirituale nonché la condizione sociale ed economica degli afroamericani negli Stati Uniti,

The Overwhelming Event apre il sipario, è una preghiera, una introduzione all’album, la narrazione calma e quasi invocativa è di Louis Farrakhan, leader dell’organizzazione Nation of Islam. Un applauso scrociante presenta Ghost of Soulja Slim al suo pubblico. È la voce di Jay-Z a rappare per prima, omaggiando Soulja Slim, rapper defunto che “presta” il nome al titolo del brano. Ci colpiscono le percussioni aggiunte alla base che Jay Electronica sceglie per ringraziare la Roc Nation e la Nation of Islam definendoli le colonne portanti di questo album.

Come in un viaggio, con The Blinding veniamo trasportati in una “lotta” tribale tra suoni leggeri ma che segnano il tempo alle rime tra Jay e Travis. I 40 giorni e le 40 notti, menzionati tra una strofa e l’altra sottolineano il tempo che Jay ha impiegato per creare il suo debutto. Se Shiny Suit Theory vi suona “diversa” dal resto dell’album il motivo è solo uno, è stata prodotta 10 anni fa.

Il brano che colpisce è Fruits of the Soul si presenta con ritmi avvolgenti e “dolci” la cui produzione è firmata No ID. La sua peculiarità: il tempo. Solo 1 minuti e 35 in cui Jay intaglia una delle rime più “delicate”: “Il mio treno è nei tempi previsti, ma ho dovuto prendere la Underground Railroad come Harriet “. Questa rima è un filo rosso che cuce la musica clandestina e la schiavitù negli Stati Uniti, non a caso la Harriet che viene citata è Harriet Tubman, attivista che attraverso la Ferrovia Sotterranea ha permesso a molti schiavi afroamericano di trovare la loro libertà.

Chiude il sipario APIDTA” (All Praise Is Due To Allah), registrata la notte in cui morì Kobe Briant, è una descrizione toccante ed intima della perdita di qualcuno che abbiamo amato “Le lacrime sul mio viso, è come se le lacrime diventassero cascate quando raggiungono i miei lacci, le mie palpebre sono come argini ma i miei dotti lacrimali sono come i ghiacciai.”

“A Written Testimony” è più di un album, è il racconto di un popolo, di una cultura e di sentimenti umani che ci accomunano senza considerazioni raziali.

Un debutto che probabilmente riporta il rap alla sua forma iniziale di protesta meno “rabbiosa”, ma forse impressa maggiormente nella storia e nella cultura di chi ancora oggi si sente “fuori” da un mondo che invece professa inclusione.

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