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Back In Time

“Ladies Of The Canyon”, lo splendido dipinto di Joni Mitchell

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Sfido chiunque a non canticchiare il ritornello di Big Yellow Taxi dopo averla ascoltata. Inutile anche dire che con la sua voce pura e cristallina Joni Mitchell potrebbe cantare anche l’elenco telefonico, ipnotizzandoci e lasciandoci senza fiato.

Ladies Of The Canyon” è il terzo lavoro in studio dell’artista canadese, pubblicato ad aprile del 1970. Questo lavoro ha segnato una svolta nella carriera di Joni Mitchell: musicalmente e liricamente più maturo rispetto ai precedenti lavori, l’ha consacrata tra le artiste fondatrici dell’art-folk rendendola al tempo stesso musa ispiratrice delle successive generazioni di cantautrici.

Il lavoro è totalmente prodotto dalla sola artista; dai testi agli arrangiamenti e fino all’autoritratto in copertina, il quale sottolinea la sua passione per la pittura. Ed è proprio questa la chiave per poter ascoltare al meglio l’album: in tutti i brani la Mitchell cerca di dipingere un’immagine nella nostra mente, solco dopo solco nel quadro si aggiungono sempre più elementi: ascoltando Morning Morgantown, è impossibile non immaginare i contadini e i mercati della piccola cittadina della Virginia.

La poesia prosegue con For Free, Conversation e Ladies of the Canyon. Ma è il trittico finale a lasciarci senza fiato; ad iniziare dalla già citata Big Yellow Taxi, frizzante e ritmata composizione ecology-folk (come amavano definirla i critici dell’epoca). L’ispirazione è arrivata durante un viaggio alle Hawaii; una mattina Joni si sveglia, apre la finestra della sua camera e vede l’oceano e le montagne verdi davanti a lei e abbassando lo sguardo vede l’enorme parcheggio dell’hotel. Da qui nasce la sua denuncia contro la manipolazione dell’uomo sulla natura:

Hey farmer farmer
Put away the D.D.T. now
Give me spots on my apples
But leave me the birds and the bees

Passiamo poi a Woodstock, fotografia indelebile dello storico concerto raccontata in maniera struggente e nostalgica, forse perchè il suo manager le ha impedito di essere presente, nonostante la sua esibizione fosse in programma, in quanto il giorno dopo avrebbe dovuto essere presente al popolarissimo show televisivo ‘Dick Cavett Show’ ed il traffico di Woodstock le avrebbe impedito di partecipare. Nonostante la sua assenza l’artista ci racconta con sentimento il messaggio di pace, musica e amore di quei giorni:

By the time we got to Woodstock
We were half a milion strong
And anywhere there was song and celebration

The Circle Game è la meravigliosa ballata folk che chiude l’album, brano che parla di una giostra, metafora della vita che si rinnova ad ogni nuovo giro.

Ladies Of The Canyon” è un album fondamentale nella carriera di Joni Mitchell, che a cinquant’anni dalla sua pubblicazione resta una pietra miliare del folk-pop e pone le basi per il successivo e superlativo “Blue” che vedrà la luce un anno dopo.

Perdonate il massiccio riferimento alle liriche, ma sarebbe come scrivere un articolo su un album di De Andrè senza citarne i testi: risulterebbe alquanto incompleto. Quindi quale miglior modo di concludere se non con i versi di The Circle Game?

And the seasons they go round and round
And the painted ponies go up and down
We’re captive on the carousel of time
We can’t return we can only look behind
From where we came
And go round and round and round
In the circle game

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