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Oranssi Pazuzu – Mestarin Kynsi

2020 - Nuclear Blast
psichedelia / kraut / occult

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Tracklist

1. Ilmestys
2. Tyhjyyden Sakramentti
3. Uusi Teknokratia
4. Oikeamielisten Sali
5. Kuulen Ääniä Maan Alta
6. Taivaan Portti


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Seguo i i finlandesi Oranssi Pazuzu ormai da una decina di anni ma, al contrario di cosa spesso leggo, non ho mai trovato una grande affinità tra la loro musica il black metal. 

Se si esclude il cantato in screaming e qualche momento estremo, quello che ne è sempre uscito è un originalissimo mix tra un rock di matrice occulta e cosmica, ipnotico e lisergico, e le derive più noise. Qualcosa, insomma, di più vicino a Rhys Chatham e i Can che ai Darkthrone e ben più destabilizzante e inquietante della maggior parte dei gruppi black attuali.

L’eredità di un disco come “Värähtelijä e il tanto temuto passaggio da un label indipendente come la Svart ad una major come la Nuclear Blast non hanno per nulla intaccato la vena sperimentale dei finlandesi, che sfruttano i ben più potenti mezzi dell’etichetta tedesca per il delirante video del brano Uusi Teknokratia, in un’orgia visiva tra Fritz Lang, Hitchcock e Batman (?!?).

Il brano stesso rappresenta il picco del disco coi suoi dieci incredibili minuti di iperboli sonore in cui gli arrangiamenti di flauti e voci femminili creano un’ atmosfera sospesa tra l’onirico e il drammatico, contrapponendosi ai continui saliscendi di tensione controllati da chitarra basso e batteria fino al collasso finale in un desolante buco nero ambient.

Interessante e originale è l’utilizzo dell’elettronica, la quale risulta integrata in maniera perfetta ed organica, sia quando viene usata come mero complemento (l’iniziale Ilmestys) che come ossatura vera e propria. Un brano come Kuulen Ääniä Maan Alta, viaggio lisergico a metà tra Skinny Puppy e Coil, ne è l’esempio perfetto.

Non mancano canzoni più prettamente kraut come gli ipnotici tempi dispari di Tyhjyyden Sakramentti o il continuo crescendo spaziale di Oikeamielisten Sali. La chiusura è affidata al delirio di Taivaan Portti che con i suoi otto minuti di blast-beat continui, layer rumoristici e saturazioni rappresenta l’unico vero momento in cui la band palesa qualche influenza black metal.

Mestarin Kynsi” oltre a piazzarsi direttamente tra le top uscite di questo strano e surreale 2020, conferma (insieme forse ai francesi Aluk Todolo) gli Oranssi Pazuzu come band unica nel panorama estremo.

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