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Drain – California Cursed

2020 - Revelation Records
hardcore

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Tracklist

1. Army Of One
2. Character Fraud
3. Hollister Daydreamer
4. White Coat Syndrome
5. The Process Of Weeding Out
6. Bad Faith
7. California Cursed
8. Feel The Pressure
9. Hyper Vigilance
10. Sick One


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Il 10 aprile si è svolto l’ennesimo duello rusticano che ormai accomuna le etichette statunitensi che si occupano di hardcore e affini. Nella medesima giornata, infatti, si sono metaforicamente scontrate Revelation Records e Pure Noise Records, ossia una delle label più importanti e old school della storia del genere soprammenzionato e il “non (più) nuovo che avanza”. A sfidarsi sono stati due album attesissimi: “Ronin” dei Rotting Out e “California Cursed” dei Drain. Beh, ai punti è giusto dire che la vittoria se l’è portata a casa la label fondata da Ray Cappo e Jordan Cooper nel lontano 1987, mettendo in cascina una delle band più entusiasmanti e adrenaliniche attualmente in circolazione nel panorama a stelle e strisce. 

Reduci da una manciata di uscite discografiche – fortunatamente, nel 2020, non è più necessario avere un curriculum di decine di album per essere messi sotto contratto –  i Drain hanno fatto la gavetta che nel mondo underground caratterizza i primi anni di attività, dimostrando senza troppi fronzoli di essere il nome con la “n” maiuscola da tenere d’occhio. I fan della prima ora ricorderanno con piacere il quattro tracce del 2017, “Time Enough At Last”, che già faceva prevedere un futuro roseo per il quartetto di Santa Cruz, California, capace di mettere in croce l’ascoltatore con un mix letale di riff thrash metal e crossover, uniti a quell’hype tipico del sound moderno, fatto di breakdown sporchi ma taglienti al punto giusto. 

Con “California Cursed” i Nostri si superano, soprattutto sotto due punti di vista. Primo: la campagna di avvicinamento alla release è stata pubblicizzata e vissuta dalla fanbase in maniera spasmodica, alla luce dei video e delle foto che successivamente a ogni live circolavano su Internet (concerti a dir poco incendiari, guardare le riprese dell’LDB Fest della scorsa estate per credere). Inoltre, con un vero tocco di classe old school, Revelation Records e i Drain stessi hanno ricostruito, in collaborazione con il noto marchio di skateboard Santa Cruz, il celebre flyer raffigurante i leggendari Bl’ast intenti a suonare mentre Rob Roskopp li sovrasta con la sua tavola. E questo ci porta al secondo punto: i Drain hanno ridato vigore a un immaginario legato al mondo del surf e dello skateboarding stesso che profuma tantissimo di feste in spiaggia, stage diving selvaggio e tramonti sulle rampe con le ginocchia sanguinanti. Il tutto si va a sommare al mix sonoro di cui sopra, un assalto all’arma bianca che prende ispirazione dai Power Trip, dai Foreseen e dai Lowest Creature, senza dimenticare tanto materiale vecchia scuola (Suicidal Tendencies e Sacred Reich in primis).

L’intro della opening track, un sottofondo di versi di gabbiani e onde, ci porta dritti filati sulle coste californiane, declinando la voce di Sammy Ciaramitaro (anche batterista nei Gultch, ndr) al servizio del mosh pit più sfrenato. I singoli che nei mesi precedenti avevano anticipato l’uscita di “California Cursed”, ossia Sick One e Hyper Vigilance, sprigionano senza dubbio il miglior sound dell’intero lavoro, insieme alla esplosiva title track.

Tra squali gonfiabili (e veri), tavole da surf e 2-step, Revelation Records inverte la rotta e si porta a casa una release, e una band, delle quali si sentirà parlare nei prossimi anni all’interno del circuito hardcore. 

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