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Ghemon – Scritto Nelle Stelle

2020 - Carosello Records
electro pop / rap

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Tracklist

1. Questioni di principio
2. In un certo qual modo
3. Champagne
4. Due settimane
5. Cosa resta di noi
6. Inguaribile e romantico
7. Buona stella
8. Io e te
9. Un vero miracolo
10. Un’anima
11. K.O.


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Farò un esame di coscienza, già che sto nel traffico

Anche se a che serve farlo da solo e senza dibattito

Potrei iniziare meglio questo viaggio nel nuovo disco di Ghemon? Non credo. Questa citazione è tratta da Champagne e no: non è la prima traccia, ma rappresenta sicuramente un punto di congiunzione col passato. La ribellione c’è sempre, ma stavolta non è rabbia. È maturità, cambiamento. Uno sguardo alle spalle con un sorriso soddisfatto e beffardo. Consapevolezza, forse questa è la parola chiave. 

Sfumature evidenti di romanticismo: sono quasi immediati i riferimenti alla canzone d’autore italiana. Sonorità molto contemporanee, tra soul, hip hop, a tratti funk: uhm, una sorta di pop ibridamente elettronico. L’ingrediente segreto? Un equilibrio inspiegabile tra questi elementi: anche se è un testo quasi da teenager con un beat dance, è quel “quasi” che fa la differenza. In ogni brano è l’essere simile ad altro a confondere l’ascoltatore inizialmente, ed è lì che Ghemon, quasi di nascosto, aggiunge il suo aroma, la scelta perfetta che rende unica una formula apparentemente inflazionata. 

Ok, vi ho spoilerato un po’ di cose. Questa recensione sembra prendere le sembianze di questo insolito rapper italiano, vestita con una felpa arancio larga 4 taglie in più, ma coi capelli in ordine. 

Torniamo indietro, per un attimo. Il primo singolo di “Scritto nelle stelle” è Questioni di principio, un vero e proprio inno agli errori ed alle lezioni imparate. Ed anche qui.. beh, tutto azzeccato. Un beat strascicato con soffuse sonorità post-rock, che incollano tutti gli elementi quasi trap (sì, quasi lo scriverò tante volte, non me ne vogliate). Perfetto incipit per questo disco, spiccatamente autobiografico, come del resto traspare senza troppa difficoltà anche più avanti. Ed è il video di Jacopo Ardolino a confezionare perfettamente questo brano: un bianco e nero crudo ma, come un piatto perfetto, colorato dalle giuste spezie, le giuste apparenti contraddizioni. 

L’alternanza tra cantato melodico e rap diventa una piacevole peculiarità che non aderisce macchinosamente a sonorità specifiche, ma scorre tra le sezioni dei brani come se fosse una linea indipendente da ritmo, atmosfere e sound differenti. Ancora emerge l’elemento del contrasto, della contrapposizione. Sincera ingenuità nei temi, come nella dialettica e nella scelta delle parole. Nessun volo pindarico, nessuna visione idilliaca. Semplicità, ecco trovata un’altra parola chiave.

Cosa resta di noi, ecco: questa canzone rappresenta perfettamente lo spirito dell’album. Romantica, dura, moderna. Ed emerge un’altra qualità di questa produzione, ossia l’ordine nella tracklist. Perché? Ogni retrogusto lasciato a fine di ogni brano viene confermato dal sapore di quello successivo ed è così anche per Inguaribile e romantico, una ballata malinconica che scorre languidamente su un synth bass essenziale e dei pad squisitamente 80’s.

Ah, il bello deve ancora venire

Lo dico con in faccia un’espressione furba

E con la bocca che ride

Ed è quel sorriso soddisfatto ad essere Buona stella, col suo mood funk speranzoso, tra fiati e percussioni incalzanti; il romanticismo ce lo lasciamo quasi alle spalle e Ghemon ci strizza l’occhio, confezionando il tutto con un simpatico video in split screen, in tema al periodo di quarantena che stiamo vivendo (sì, se mi leggerai quando tutto sarà finito, ricordati che a maggio 2020 tanti siamo qui, dietro una webcam).

Abbasso il volume della radio, suona ancora quel pezzo. Lasciamoci con questo sapore in bocca, ce lo meritiamo. 

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