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WOWS – Ver Sacrum

2020 - Dio Drone / Shove Records / Coypu Records / Hellbones Records
atmospheric sludge / post-metal

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Tracklist

1. Elysium
2. Mythras
3. Vacuum  
4. Lux Æterna
5. Resurrecturis

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Gli WOWS pubblicano un album dopo cinque anni, periodo nel quale la band escogita evoluzioni sonore per emigrare oltre i confini dell’atmospheric sludge metal. Se, infatti, il precedente “Aion” proponeva una miscela tra post-metal e sludge crudo e atmosferico alla Isis, il nuovo progetto “Ver Sacrum” tinge la musica degli WOWS di venature black metal, neoclassiche e post-hardcore.

Il nome dell’album deriva da un rito pagano millenario – il Ver Sacrum – nel quale, ai tempi precedenti l’avvento dell’Impero romano, si sceglievano i neonati venuti alla luce in primavera per farli diventare i futuri colonizzatori dei territori ancora inesplorati. Un senso di mistero e inquietudine, dunque, prende il sopravvento già nella traccia incipit Elysium, la quale, tra note in scala araba di pianoforte e un pavimento sonoro dark ambient, introduce l’ascolto nel gorgo oscuro che caratterizza i brani successivi.

Mythras incendia l’atmosfera attraverso un costante sferzare chitarristico black metal. Nei suoi nove minuti di durata la traccia evolve in più soluzioni ritmiche, tra tempi dispari, decelerazioni sludge e vortici post-metal. Le tinte sempre più cupe di cui si macchia il sound degli WOWS evocano gli Amenra di inizio Duemila, i primi Cult of Luna, gli Year of No Light del disco omonimo. Richiamando lo spettro degli Slint, gli WOWS compongono Vacuum, traccia funerea e trascinante, apice emotivo dell’album caratterizzato da un senso di vuoto e di completa desolazione.

Il penultimo brano Lux Æterna, ballata post-metal alla Isis, riprende caratteri dirompenti e ipnotizzanti, dilungandosi in un altalena di crescendo e assalti di chitarra per oltre tredici minuti. Il brano Resurrecturis chiude “Ver Sacrum” tra echi atmosferici, martellate sludge-doom, linee ritmiche contro-intuitive e un cantato bipolare (prima cerimoniale poi abrasivo) alla Justin Broadrick.

Nel complesso “Ver Sacrum” rappresenta per gli WOWS un disco di transizione, un salto nel buio. La band sembra essere ancora nel pieno della sperimentazione e perciò, apparentemente, non avere in mente un sound definito e definitivo. Ciò porta a pensare, tuttavia, che nei prossimi anni ci si potrebbe aspettare un album davvero innovativo, un’opera di reale rottura con gli stilemi che per ora la band ha voluto reinterpretare.

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