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The Black Dahlia Murder – Verminous

2020 - Metal Blade Records
death metal

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Tracklist

1. Verminous
2. Godlessly
3. Removal Of The Oaken Stake
4. Child Of Night
5. Sunless Empire
6. The Leather Apron’s Scorn
7. How Very Dead
8. The Wereworm’s Feast
9. A Womb In Dark Chrysalis (Interlude)
10. Dawn Of Rats


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Nel presentare al pubblico la loro nona creatura, i Black Dahlia Murder hanno deciso di tirare fuori i paroloni impegnativi. Quelli che rischiano di farti passare per un vero e proprio spaccone, se poi come minimo non sei riuscito a regalare al mondo intero il capolavoro metal definitivo. Per la band del Michigan il nuovo “Verminous” è l’album più dinamico, travolgente e carico di emozioni che abbiano mai pubblicato in vent’anni di carriera. Un netto passo in avanti rispetto al precedente “Nightbringers” che pure aveva segnato una tappa importante nella storia del gruppo, con l’ ingresso in formazione del chitarrista solista Brandon Ellis.

La realtà, purtroppo, è ben diversa dai sogni che ci vengono propinati dai comunicati stampa: pur essendo un buon disco, “Verminous” non entusiasma fino in fondo. È il classico lavoro d’esperienza, svolto senza troppi guizzi da un quintetto che ormai si muove agilmente sui tortuosi terreni di un death metal melodico ma neanche troppo, se si considera quanta importanza ricopra la scartavetrante voce di Trevor Strnad all’interno dei brani.

L’ugola del barbuto cantante dei Black Dahlia Murder non dà tregua agli ascoltatori; per rifiatare un po’, è necessario fare affidamento all’ottimo contributo offerto da Ellis e Brian Eschbach alle sei corde. I due axemen infondono respiro ed energia a una manciata di composizioni granitiche e al tempo stesso scattanti, dominate da un senso di dinamismo che rende il tutto più digeribile e godibile. Le fulminanti Verminous e Godlessly scorrono via alla velocità supersonica del thrash, mentre il gusto melodico di Removal Of The Oaken Stake e The Wereworm’s Feast ci fa toccare da vicino il peso dell’influenza dei maestri Carcass.

Che i Black Dahlia Murder fossero grandi amanti dei mostri sacri del death europeo non è di certo un mistero. Il loro voler suonare a ogni costo moderni, spesso flirtando con le sonorità più modaiole del metalcore, non gli ha precluso la possibilità di mostrare con chiarezza gli evidenti legami con il passato, che emergono soprattutto in alcune scelte felici prese in fase di produzione. Il pregio principale di “Verminous” è quindi proprio la sua resa sonora: un buon mix tra la sostanza di oggi e la genuinità di ieri, ottenuto rigettando ogni forma di manipolazione tecnologica.

Non azzanneranno come i loro modelli di riferimento, ma i Black Dahlia Murder sanno come graffiare e far male. E gli artigli non sono artificiali.

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