Perfume Genius – Set My Heart On Fire Immediatly

Quanti di noi ogni tanto si fermano a ragionare e si rendono conto in quel momento di aver già vissuto quasi metà della propria vita? Anni che, in quel preciso istante, sembrano volati via come in un sogno, anni che sembrano non averci dato chissà cosa perché tutto ciò a cui pensiamo è il fatto che non torneranno mai e che avrebbero potuto darci di più. Per la maggior parte di noi, quello è un momento di magone gratuito che ci siamo regalati in un momento di noia e che, probabilmente, non farà altro che rovinarci una giornata, per poi sparire con una birretta la sera o dopo una dormita. Ma per altre persone quell’attimo di autoconsapevolezza può rappresentare un punto di svolta nella propria vita personale, sociale e artistica.

Vicino alla soglia dei quaranta, Perfume Genius ha vissuto quell’esperienza ed è riuscito a tradurre questa illuminazione a suo modo. Fino a “No Shape”, Mike Hadreas viveva il processo di scrittura musicale in completo isolamento nella sua stanza, dove scriveva decine di brani in preda all’astrazione sociale e all’estasi della solitudine. Soprattutto nel lavoro del 2017, però, questa solitudine non dà l’idea di aver favorito l’autoconsapevolezza dell’autore che, pur avendo affrontato temi spinosi come l’omosessualità e l’amore proibito, lo ha fatto ostentando, costruendo un lavoro liricamente sfavillante e glitterato, come a innalzare una luccicante barriera che lo proteggesse dalla propria insicurezza. Badate bene, “No Shape” è uno degli album (art) pop che amo di più: la sua imprevedibilità, le sue numerose influenze e ispirazioni, l’efficacia con cui le parti strumentali toccano l’animo scatenando disparate reazioni. “No Shape” è (e sempre sarà) uno di quegli album preziosi che consigli a una persona a cui tieni, che vuoi far sentire bene. La maschera sfarzosa di “No Shape”, ha però allontanato Mike Hadreas dal proprio io, offuscando la visione chiara sulla direzione che la sua vita si stava accingendo a prendere.

Nel 2019, però, il trentottenne originario di Seattle ha attivamente partecipato alla realizzazione della piece  “The Sun Still Burns Here” con la coreografa Kate Wallich, opera di cui ha realizzato le musiche, che ha co-diretto e a cui ha preso parte come componente del corpo di ballo. L’esperienza del lavoro corale, la collaborazione con gli altri membri del cast e l’immersione artistica in un modo per lui non convenzionale hanno acceso una lampadina nella mente di Hadreas. Tutto d’un tratto, è nata la voglia di rotolarsi nella terra insieme ad altre persone, non più da solo. Quel preciso momento di autoconsapevolezza ha dato il La per il suo nuovo lavoro, “Set my Heart on Fire Immediately”. 

Questa epifania è subito espressa nella primissima frase di Whole Life, brano che apre le danze: “Half of my whole life is gone, let it drift and wash away” e che disegna perfettamente il cambiamento personale dell’artista. “Set My Heart On Fire Immediately” è un album introspettivo, incentrato sui sentimenti, sui movimenti del corpo (lo si può chiaramente vedere nei videoclip dei due singoli Describe e On The Floor, dove il protagonista, lo stesso Mike Hadreas, si lancia in danze estatiche di gruppo, lottando sensualmente nella terra e arrendendosi alla cinematica dei corpi seminudi), sulla sessualità, i ruoli tradizionali, meno stravagante e più moderato, ispiratissimo musicalmente e deciso liricamente. 

Describe era nata come una ballad in cui Hadreas si confronta con un diverso se stesso, chiedendogli di dipingere per lui scenari che egli stesso non ricorda dopo essere cambiato profondamente, ma la collaborazione con il candidato ai Grammy Blake Mills (già con Perfume Genius nel precedente album), ha trasformato il brano con una chitarra elettrica vagamente sludge che, in maniera ossimorica, accompagna una linea vocale dolce e quasi bisbigliata. Without You è una canzone dedicata a se stesso, al guardarsi allo specchio e vedersi per un nanosecondo per come si è veramente. Un attimo che, da solo, è in grado di sopperire alla mancanza di autoconsapevolezza d’interi anni.

Quinto album in studio per Perfume Genius, questo LP di tredici brani vede la partecipazione di musicisti di spicco come Matt Chamberlin, Pino Palladino e Jim Keltner, che hanno apportato al progetto il proprio valore e le proprie influenze. Musicalmente, “Set My Heart On Fire Immediately” suona come il diretto sequel di “No Shape”, dove ciò che non era stato esplorato dal precedente viene recuperato. Barocchi clavicembali (Jason), chitarre acustiche dal sapore mediterraneo (Moonbend), synthoni ed echi di slide guitar sono solo alcune delle mille sfaccettature che l’album mostra, combinate magistralmente in sensualità, dolcezza, energia e introspezione, rimanendo saldamente coese. Il pop anni ’80 di On The Floor, che racconta di due corpi che si giungono in un gioco di attrazione che l’artista cerca di reprimere ma alla quale si lascia andare è una metafora della riscoperta di sé e si alterna a brani completamente sinfonici (l’ultimo brano dell’album Borrowed Light), a elettronica più “moderna” e a teatralità alla Björk. 

La fisicità e l’ardore sono l’albero portante di questo album, il movimento e la danza sono le scintille che hanno infuocato il cuore del musicista americano, muovono il concept dei videoclip e sono riassunte dalla copertina, nella quale Mike Hadreas si mostra a petto nudo, in un intimo bianco e nero, senza effetti speciali né colori non essenziali. Il titolo esprime l’equilibrio ritrovato e l’ordine dopo la confusione, la calma di chi ha finalmente trovato la propria strada, per quanto impervia è la via. Il calore di un corpo finalmente proprio, di una ritrovata libertà personale e dell’accettazione di chi si è veramente hanno fatto sì che questo potentissimo album vedesse la luce e ne siamo tutti molto felici.

Perfume Genius è uno di quegli artisti che si vedono troppo poco nel panorama mainstream pop, ma forse è meglio così.