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Car Seat Headrest – Making A Door Less Open

2020 - Matador
indie rock

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Tracklist

1. Weightlifters
2. Can't Cool Me Down
3. Deadlines (Hostile)
4. Hollywood
5. Hymn (Remix)
6. Martin
7. Deadlines (Thoughtful)
8. What's With You Lately
9. Life Worth Missing
10. There Must Be More Than Blood
11. Famous


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Per tutti i fan là fuori, per tutti quelli che ascoltando “Teens Of Denial” gridarono al miracolo, vi avviso immediatamente: “ Making a Door Less Open“, questo il titolo del nuovo album dei Car Seat Headrest, sarà un boccone difficile da digerire. 

Innanzitutto, dimenticate le schitarrate lo-fi degli esordi, limitate qui a comparsate sporadiche, alcune comunque significative (come l’introduttiva Weightlifter o il rock’n’roll tutto Jack White di Hollywood), altre decisamente zoppicanti (Deadlines (Hostile) e Martin) o addirittura superflue (la parentesi acustica What’s With You Lately). Sebbene qua e là riescano comunque a soppesare la mancanza della sei corde (ne sono un esempio la simpatica Can’t Cool Me Down e la schizofrenica Hymn – Remix, altissimi del disco in termini di originalità), l’impressione è che i Nostri si siano risvegliati dal nulla in un universo digitale che non gli appartiene, smarriti tra sintetizzatori e drum-machines, al punto che brani quali Deadlines (Thoughtful) e Famous vi faranno aprire il lettore multimediale per controllare che non siano partiti i Justice in riproduzione casuale. Anche quando una batteria vera e propria fa finalmente la sua gloriosa apparizione (Life Worth Missing), Will Toledo e compagni decidono comunque di giocare la carta Moog invece che la carta Fender, lasciandoci decisamente a bocca asciutta in termini di indie-rock anthems.

Come mai questa svolta elettronica, vi chiederete voi? Lascio che sia il fondatore di Matador Records Chris Lombardi a spiegarvelo: “prima che l’album venisse registrato, [Will Toledo] mi disse che voleva registrare un disco con sonorità vicine a quelle delle nuove realtà pop e hip-hop che spopolano ai vari Coachella e Lollapalooza del mondo, fare in modo di non essere più oscurato da artisti futuristici ed elettronici, essere in grado di competere e vincere“. Va bene “metterci tutto sé stessi” (“Commit Yourself Completely“, titolo della prima raccolta di live performances della band, uscita neanche dodici mesi fa), ma parlare della propria arte come fosse un cavallo da corsa è una caduta di stile che non possiamo non rimproverare.

Più ci penso e più me ne convinco: Will Toledo sta ai Car Seat Headrest come Julian Casablancas sta ai The Strokes. Perché dico questo? Pensateci bene: debuttare con un instant-classic (“Teens Of Denial” e “Is This It“), fare un sequel di successo (“Twin Fantasy” e “Room On Fire”), crollare sotto le conseguenti pressioni mediatiche e trovare rifugio in un progetto elettronico (1 Trait Danger, duo elettr-ironico con il batterista Andrew Katz, e i The Voidz). Ancora non ne siete convinti? Infilate There Must Be More Than Blood in riproduzione nel mezzo di “The New Abnormal” e vi renderete conto che l’affinità non è solo “storica”, ma musicale. La differenza è che “Making a Door Less Open” manca della coesività e dell’intelligenza necessarie per crescere di ascolto in ascolto, suonando più come una confusa cover digitale di sé stesso che come un nuovo, controverso capitolo discografico, una trappola che “The New Abnormal” sembra invece riuscito ad evitare.

Rendere la porta meno aperta? Will, se questa è la musica che esce dalla stanza potremmo anche chiuderla per un po’. Sai, per evitare gli spifferi…

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