Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Joan As Police Woman – Cover Two

2020 - Sweet Police / PIAS
art pop

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Kiss
2. Spread
3. Under Control
4. Not The Way
5. I Keep Forgettin’
6. Life’s What You Make it
7. Out Of Time
8. On The Beach
9. There Are Worst Things I Could Do
10. Running


Web

Sito Ufficiale
Facebook

La cover è sempre un grande rischio per ogni artista, e se rari sono i casi in cui la rielaborazione di un pezzo supera l’originale, l’insidia della banalizzazione è sempre dietro l’angolo. 

Questo rischio Joan Vasser, nota come Joan As Police Woman, non lo ha mai corso: non è accaduto un decennio fa con il lavoro “Cover”, in cui si cimentava in mostri sacri come David Bowie, Jimi Hendrix, Iggy Pop e Sonic Youth, né lo ha corso con l’ultima uscita, “Cover Two”. E si può ritenere che l’artista sia e fosse  pienamente consapevole, fin da allora, di esserne ben lontana, tanto da concedersi ora il lusso della seconda esperienza con la realtà delle cover, dopo comunque averne inserite alcune  nel lavoro “Joanthology” del 2019, retrospettiva concentrata comunque sulla propria attività, come a sottolineare la consuetudine e l’amore per il genere, e il rispetto e l’apertura mentale che la porta ad affacciarsi su altri artisti. 

Nelle dieci tracce, che prendono avvio da un classico, Kiss, di Prince, già presente invece  in “Joanthology”, la voce a tratti suadente, a tratti carica di coloriture erotiche senza mai cedere al manieristico, rende l’esecuzione  assolutamente originale, come se la rielaborazione fosse una vero e proprio riassemblamento del pezzo, che mantiene comunque sempre le caratteristiche dell’originalità, consegnandolo, come del resto tutti o quasi gli altri pezzi dell’album all’ascoltatore come se fossero nuovi brani.  

L’eclettismo di Joan Wasser si fonde in un connubio con una cifra stilistica costante nelle sue fascinazioni sensuali, ritmi R&B, incursioni in un Hip Hop rielaborato e ingentilito, e così essenziali, talvolta, al pianoforte, che, se non si trattasse di una artista dal talento così consolidato, si potrebbe dire quasi sorprendenti. È così che si passa da Spread degli Outkast in collaborazione con Meshell Ndegeocello, ad una Under Control degli Strokes così nuova, e al contempo ipnotica, da lasciare senza fiato, tanto da candidarsi ad essere il pezzo più avvolgente (ed è una bella gara) di tutto l’album, tanto da suscitare la tentazione di riprodurlo in loop senza soluzione di continuità. 

Ci sono poi altre hit come Out Of Time dei Blur, in cui Joan sembra assorbire la melancolia di Damon Albarn per restituirla ancora più dolente, o la classicissima On The Beach di Neil Young, forse la più fedele all’originale, a Life’s What You Make It, già eseguita nel corso di una serata londinese tributo ai Talk Talk all’indomani della morte di Mark Hollis, in cui groove di batteria, timide distorsioni e sequenze accompagnano  il duetto della Wasser con Justin HicksJoan non si nega neppure una incursione nel musical “divertendosi” con There Are Worst Things I Can Do tratto dal musical Grease. 

Questo lavoro è una sinossi che passa dall’hip hop al rhythm’n blues, fino al pop, senza dimenticare mai quella cifra alternative, ma sempre declinata quella maniera così personale, tipica di Joan As Police Woman

L’uscita dell’album avrebbe dovuto essere accompagnata da un tour che avrebbe previsto anche alcune date in Italia a maggio 2020, ovviamente rinviate per la crisi Covid, ci si augura vengano appena possibile recuperate, stante la consuetudine di questa artista con il nostro paese. 

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni