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La Dea Fortuna, di Ferzan Özpetek

La Dea Fortuna Ozpetek

Scheda

Italia, 2019 – drammatico – Durata: 118’
Titolo originale:
id.
Regia: Ferzan Özpetek
Soggetto: Ferzan Özpetek, Gianni RomoliSceneggiatura: Ferzan Özpetek, Gianni Romoli, Silvia Ranfagni
Fotografia: Gian Filippo Corticelli
Montaggio: Pietro Morana
Scenografie: Giulia Busnengo
Costumi: Alessandro Lai, Monica Gaetani
Musiche: Pasquale Catalano
Suono: Giuseppe D’Amato
Cast: Stefano Accorsi, Edoardo Leo, Jasmine Trinca, Barbara Alberti, Serra Yilmaz, Filippo Nigro, Carmine RecanoLoredana Cannata
Uscita: 19 dicembre 2019
Distribuzione: Warner Bros Italia  


A Palestrina, vicino Roma, si trova il Santuario della Fortuna Primigenia ove Arturo e Alessandro si conobbero molti anni prima. A distanza di molti anni i due ricevono la visita di Annamaria l’amica che li fece conoscere e che questa volta ha bisogno che per tre giorni i due ospitino i suoi due figli mentre lei sarà in ospedale per essere visitata a causa di forti emicranie.

Quando la coppia inizia a scricchiolare dopo anni di convivenza, e nonostante una rete di amicizie dalle maglie folte, è difficile che si possa riprendere nonostante un’abitudine generata da piccole consuetudini e il desiderio di fuga placato da aperture verso l’esterno, con tradimenti della durata di una sola notte. A nulla pare servire anche il diversivo dato dalla presenza di due adolescenti figli di un’amica storica, che cede volentieri loro la prole certa che i due sapranno cavarsela egregiamente.

Özpetek incornicia ancora una volta la storia di una coppia e di una famiglia differente ma al tempo stesso molto attuale, dove la cura degli interni, il legame fatto di amicizie e rapporti umani la fanno come sempre da padrone. Una trama quindi comune ad altri sforzi del regista d’origine turca, a cominciare da Saturno Contro, ma una narrazione che ancora una volta riesce a stupire per come amicizia e amore possano essere declinati sempre sotto una nuova luce, difatti il vero distinguo in tal caso lo fa un’esplorazione dell’animo umano che passa attraverso lo sguardo non certo disincantato di due ragazzi cresciuti in situazioni di fortuna e che finalmente nella coppia composta da Arturo e Alessandro trovano una famiglia capace d’accoglierli.

Menzioni particolari per Stefano Accorsi, capace d’incorniciare alla perfezione l’intellettuale con problemi d’insoddisfazione professionale e per Barbara Alberti, nel ruolo di una madre mefistofelica e molto ben caratterizzata. Una pellicola che piacerà decisamente molto a chi crede in nuove possibilità e in un domani carico di nuove speranze.

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