Perturbazione – (dis)amore

La musica è, da sempre, un’ancora di salvezza sia per chi è il protagonista che la crea sia per chi la fruisce costantemente. La situazione di emergenza sanitaria mondiale di questi mesi, causata dal Covid-19, ha dato un durissimo colpo al settore della cultura e i primi a dover mettere i remi in barca sono stati tutti coloro che fanno parte di questo settore. Tanti erano i progetti discografici pronti a partire ma che purtroppo hanno dovuto fare i conti con l’amaro presente.

L’ottavo album intitolato “(dis)amore” dei Perturbazione doveva uscire a marzo, poi a fine aprile, ma la pubblicazione sulle piattaforme digitali, in cd e vinile è avvenuta soltanto il 29 maggio a cura di Ala Bianca Records. Sul comunicato stampa, a proposito di questo, si legge:

Finalmente “(dis)amore” c’è”. “Doveva uscire a marzo, ma così non è stato. Doveva uscire ad aprile, stessa cosa. Il mondo attorno a noi e quanto accaduto ha distrutto ogni altro pensiero. Ma il disco c’era da tempo, il disco c’è. Fra le varie cose parla di una vita di coppia consumata in un interno. L’ironia della sorte. Appena abbiamo avuto la possibilità di metterlo “in circolo” abbiamo così deciso di farlo uscire, d’accordo con Ala Bianca. “(dis)amore parla di noi, di quello che saremo e di quello che siamo stati, certo. Ma anche di quello che siamo oggi.

I Perturbazione sono Tommaso Cerasuolo (voce), Cristiano Lo Mele (chitarra), Alex Baracco (basso), Rossano Lo Mele (batteria) e rappresentano da anni un punto di riferimento della scena pop-rock italiana. Impossibile non citare i lavori “In Circolo” (Santeria/2002), “Canzoni allo specchio” (Mescal/ 2005) e “Musica X” (Mescal/2013) di cui fa parte il brano L’Unica che ricevette molti consensi al Festival di Sanremo nel 2014.

Il nuovo lavoro “(dis)amore” che, arriva dopo quattro anni dal precedente “Le storie che ci raccontiamo”, è stato anticipato da ben quattro singoli: Mostrami una donna, Ti stavo lontano, Le spalle nell’abbraccio e, infine il 7 maggio, è stata la volta di Io mi domando se eravamo noi. L’artwork del disco è stato curato da Matteo Baracco, è tutto molto semplice, la copertina assomiglia ad una scatola, un rifugio dove porre i ricordi alcuni oscuri altri piacevoli e poi, in primo piano, si nota una chiave una sorta di accesso ad una capsula del tempo.

Scritto, arrangiato e suonato dalla band questo concept album –  già pronto da un anno – conta 23 canzoni, forse troppe, un lavoro lungo e corposo in cui si narra dell’impossibile definizione dell’amore e del suo contrario. C’è una coppia che si conosce, s’innamora e stabilisce una relazione affettiva intensa e, attraverso i singoli brani, si commentano le varie fasi del rapporto: la scoperta (Le spalle nell’abbraccio), l’innamoramento (Mostrami una donna), la condivisione, il consolidamento, i primi dubbi (Ti stavo lontano, Chi conosci davvero, Non farlo), le bugie, la distanza (Silenzio), il dolore (L’inesorabile), la nostalgia (Le nostre canzoni) e, infine le assenze.

I componimenti sono leggeri, vivono di una propria elasticità e, rappresentano tante piccole, brevi ed essenziali fotografie di attimi vissuti da una coppia di innamorati.

I Perturbazione dimostrano con “(dis)amore” di mettersi nuovamente in gioco concentrandosi soprattutto sulla scrittura dei testi. Non c’è un ritornello perfetto, ad eccezione forse del brano Le regole dell’attrazione, piuttosto concetti da esprimere come ad esempio nei pezzi Ragù o Dieci Fazzolettini.

Mai come in questo anno sarà importante acquistare cd e vinili considerando che purtroppo i concerti ancora non si possono realizzare. Dunque è importante sostenere tutti quei progetti musicali che per ripartire hanno bisogno di una spinta in più e, i Perturbazione rientrano tra questi.