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Ty Segall & Mikal Cronin – Pop Song Ep

2020 - Goodbye Boozy Records
garage

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Tracklist

1. Pop Song
2. So, I Went To Beach, Melody
3. Kit Carson


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La Goodbye Boozy Records di Teramo ci fa un regalino: il reprint di “Pop Song“, primo, rarissimo EP collaborativo di Ty Segall e Mikal Cronin.

Correva l’anno 2009 e i Nostri giocavano ancora a impersonare Jon Spencer nello scantinato di casa, ignari che in neanche dodici mesi avrebbero dovuto raccogliere la torcia del garage-rock caduta prematuramente dalle mani di Jay Reatard, eroe dell’underground statunitense di fine anni Zero. Da allora sono passati più di dieci anni e bisogna ammettere che i due best buds di Laguna Beach, California, hanno svolto un lavoro superlativo nel tenere viva quella fiamma, pubblicando cumulativamente più di 25 album ed ispirando un’intera generazione di Millennials ad abbracciare la chitarra.

Se per Ty Segall non dev’essere poi così strano riesumare questa reliquia lo-fi, vista la sua dedizione al genere (basti ascoltare il delirio noise-sperimentale di “Fungus II“, uscito giusto qualche mese fa col moniker Wasted Shirt), di certo si tratta di un bel tuffo nel passato per Mikal Cronin, che col suo ultimo album (“Seeker“) ha scelto invece di approcciare lidi più classici, di fare musica più – passatemi il termine – “adulta”.

Pop Song“, dal canto suo, è la cosa più lontana dal “classico” e dall'”adulto” che possiate immaginare. Innanzitutto, sembra composto per accomodare la capacità d’attenzione di un teenager ubriaco: 3 brani per 6 minuti di lunghezza totale. Ad aprire le danze è l’eccezionale Pop Song, un fulminante garage rock’n’roll dal retrogusto surf che avrebbe fatto la sua porca figura in “Reverse Shark Attack“, uscito più tardi quello stesso anno. A seguire troviamo So, I Went To Beach, Melody e Kit Carson, due composizioni ben più caotiche e sperimentali del sopracitato singolo, tanto difficili da decifrare quanto ovvie nella loro smodatezza noise. L’ultima, in particolare, si diverte ad illuderci con la sigla di Harry Potter prima di esplodere in un boato a bassissima fedeltà, uno scherzetto che solo una coppia di ragazzini col chiodo poteva architettare. Altro che pozione polisucco o burrobirra. In “Pop Song” si balla a suon di tequila, così tanta tequila che finirete per guidare la vostra Ford Del Rio dritta in un fosso.

Mettiamola così: “Pop Song” è la prima, preziosa fotografia di un’amicizia destinata ad entrare nei libri di storia della musica, tanto old school da essere addirittura in bianco e nero. Un oggetto di culto per gli agguerriti fan di Ty Segall e Mikal Cronin ed un simpatico trastullo per i feticisti delle martellate ai timpani.

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