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The Soft Pink Truth – Am I Free To Go?

2020 - Autoproduzione
elettronica / d'n'b / techno

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Tracklist

1. Hellish View (Disclose cover)
2. Fuck Nazi Sympathy (Aus-Rotten cover)
3. Multinationella Mordare (Totalitar cover)
4. Police Bastard (Doom cover)
5. Profhytisteri (Skitsystem cover)
6. Respect The Earth (Crude SS cover)
7. Cybergod (Nausea cover)
8. Death Earth (Gloom cover)
9. Space Formerly Occupied By An Amebix Cover But Fuck That Guy For Being An Holocaust Denier
10. Protest And Survive (Discharge cover)


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Mai come oggi è necessario alzare voce e dita medie dritte in faccia ai rampanti, orridi ed inqualificabili estremismi di destra. Mai come oggi è necessario andare a ripescare inni nascosti dal miasma underground che suonino come un getto di vomito dritto nel volto di chi si oppone all’uguaglianza e opprime per pensiero, nazionalità, colore della pelle. Razza, direbbero loro. L’unica risposta valida risposta sarebbe un insulto verace.

Verace come “Am I Free To Go?” (stampigliato coi caratteri della Crass Records in copertina), coraggioso come Daniel Drew, metà dei Matmos che da anni veste i panni di The Soft Pink Truth andando a creare un disturbo della quiete ancora non toccato dalla sua band madre. Se assieme al compagno Martin Schmidt va a toccare quelle corde d’avanguardia sperimentale, qui Drew si destreggia nel disastro e lo fa schiantando il fervore elettronico sulle tranquille vite di chiunque incroci la sua strada. Se altrove potrebbe accompagnare vernissage, qui pompa dalle casse del riot. 

Ciò che rende ancor più anomalo il disco in questione è la scelta di riempirlo di cover delle band crust più feroci ed infestanti di tutti i tempi. Quindi come potrebbe rendere ancor più disturbati (e disturbanti) pezzi che fanno del rumore e della ferocia il proprio vessillo unico ed inimitabile, un maestro elettronico come Daniel? Semplice: distruggendoli e ricomponendoli ancor più malvagi filtrati attraverso le sue algide macchine, che qui diventano roventi. 

Dove i brani originali non lesinavano in quanto a  folli corse a rotta di collo tra chitarre e serrate ritmiche punk, queste riproposizioni fanno la stessa cosa tra ritmiche allucinanti e le grida filtrate del padrone di casa, forse ancora più mostruose di quelle originali. Protest And Survive (Discharge) diventa un’oscena cavalcata drum’n bass che si squaglia sul finale elegiaco ad opera dell’ex-Dirty Projectors Angel Deradoorian; l’apocalittica Cyberdog (in origine scritta dai Nausea, una delle mie band crust preferite sempre) va in mille pezzi come un capolavoro cut/paste, tra muzak, ritmi funkeggianti e un demone che sbraita dalle casse di un ascensore che corre verso l’inferno; una pioggia torrenziale techno-house si abbatte sulla versione dancehall di Multinationella Mordare (Totalitar); sentire il punk convergere nella jungle demoniaca che corrode Fuck Nazi Sympathy (Aus-Rotten) è una goduria senza precedenti; il basso/treno di Police Bastard (Doom) diventa qui pulsazione molleggiata sul dirompente avvitamento digital hardcore che vede Drew gettarsi in una violenza vocale micidiale ed infestante.

Che dite? Ci sarebbero stati bene anche gli Amebix con No Gods, No Masters? E invece un bel dito medio alzato Daniel lo offre volentieri al “Barone” Rob Miller, storico leader della band inglese, che si è sentito in dovere di riscoprirsi antisemita: Space Formerly Occupied By An Amebix Cover But Fuck That Guy For Being An Holocaust Denier è tutta per lui. 

Non è finita qui: i proventi delle vendite del disco andranno all’Anti-Fascist Legal Defence Fund. Che la musica si faccia latrice e colonna portante di messaggi importanti non è inusitato, ma ve l’ho detto, è necessario che un lavoro così specificamente intento a lanciare strali al suprematismo bianco sempre più dilagante e portatore di morte nel vero senso della parola, esca e non nasconda l’urlo dell’opposizione a tanta ignoranza.

George Floyd non è stato libero di andare e non potreste far cosa migliore di suonare impietosamente dalle vostre casse questo esperimento di violenza acustica di The Soft Pink Truth, tanto da tirare giù dal letto i vostri vicini. Potete scommetterci che tra di loro si nasconda qualcuno nostalgico del Ventennio che alla camicia nera ha preferito quella verde, amante dei soprusi di polizia. Dategli pane per le sue orecchie. Se lo merita tutto.

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