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Bill Fay – Countless Branches

2020 - Dead Oceans
songwriting

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Tracklist

1. In Human Hands
2. How Long, How Long
3. Your Little Face
4. Salt Of The Earth
5. I Will Remain Here
6. Filled With Wonder Once Again
7. Time's Going Somewhere
8. Love Will Remain
9. Countless Branches
10. One Life


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Countless Branches” è il terzo disco in otto anni per Bill Fay, il sesto in cinquant’anni, ed è un album di fotografie, ritratti e vecchi ricordi che si schiude piano piano. I temi che si alternano lungo lo scorrere dei brani sono quelli da sempre trattati dal cantautore londinese: la famiglia, il rapporto con la natura e con le persone più vicine, il tempo che scorre, la vita che si accorcia, la voglia di stupire, di essere sorpresi ma al tempo stesso non illusi. 

Raffinatezza ed intimità sono le chiavi di volta di un lavoro in cui la voce di Bill Fay sembra sospesa in un tempo che non ci è dato condividere, ma che sentiamo familiare. Non alza mai la voce Bill Fay, piuttosto adatta il suo timbro unico alle sensazioni del momento, accompagnato sempre da quel pianoforte con il quale ha scelto di vivere questa seconda, magnifica esistenza. 

Sembra un disco triste, perchè il suo incedere pacato, sommesso e minimale potrebbe darlo ad intendere. Ma sarebbe un errore madornale, perchè forse mai come oggi Bill Fay è carico di speranze e serenità e nel suo raccontare e raccontarsi non fa che commuovere e scaldare il cuore. Musicalmente, l’utilizzo qua e là di arrangiamenti più complessi e stratificati – gli archi di How Long, How Long, la chitarra e la batteria della splendida Your Little Face – sottolineano questa attitudine a ripercorrere con serenità le strade ormai ingiallite della vita passata, senza tralasciare di immaginarne di nuove e più colorate.

Estetica chamber pop e cantautorato nella sua accezione più pura: non c’è nulla di sbagliato in “Countless Branches” di Bill Fay, perchè l’artista londinese in questa sua seconda vita, a 76 anni compiuti, suona e canta per sè stesso, non ha la pretesa di piacere o compiacere nessuno, e forse è proprio per questo che è così bello e intenso, in una sola parola indispensabile.

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