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Première

Première: I GINI PAOLI – Gino, tienes una bala en tu corazon

L’11 luglio 1963 Gino Paoli tenta di spararsi al cuore, lo manca e sopravvive ma la pallottola conclude lì il suo viaggio e lì rimarrà. Anni dopo Gino Paoli dichiarò che il tentato suicidio non era stato motivato da qualcosa in particolare, ma che provò a fare quel gesto per noia, senza una reale motivazione, probabilmente per confusione e incertezza.

I Gini Paoli, band e collettivo genovese dedito ad un rock psichedelico fra samba, voodoo e cazzeggio, omaggiano il loro nume tutelare e la loro città con questo video allucinato in cui il viaggio del proiettile diretto al cuore prende pieghe inaspettate. La band intreccia metaforicamente questa
narrazione a quello che è un ritratto sfaccettato della città di Genova, un luogo complesso in cui convivono realtà e nazionalità differenti un po’ come l’unione armonica di diversi generi musicali e di un linguaggio inventato che ritroviamo in questo brano.

Il video è stato realizzato dalle Ornellas, misterioso duo di videomakers al femminile che fa parte del Colectivo Ginopaulista, e vuole riprendere lo stile eclettico del gruppo, accostando diverse tipologie di linguaggi visivi, unite dalla tecnica del video-collage. Il pezzo è un gioco di parole, un nonsense che parla della città vista dall’alto della loro sala prove. La pallottola dritta al cuore rappresenta quella sensazione di malessere e angoscia che si prova in quei momenti in cui il mondo sembra più orribile
del solito. Il brano introduce il tema cardine del disco “Amargados” (14 Gennaio 2020), dallo spagnolo “amareggiato” ma non solo, una sorta di Saudade, in questo caso in salsa ligure.

Ve lo presentiamo di seguito in anteprima assoluta, buona visione!

Nichilisti, citazionisti, estroversi ed un poco confusi, I Gini Paoli suonano insieme da sempre, nascono come power trio ma sono già diventati un quartetto. Suonano una sorta di world music sotto acidi, divertiti sfoghi tropical punk che nascondono con cura messaggi sociali e politici sotto la
maschera di una festa latina infinita. Cantano in Itagnòl, una lingua ibrida italo-spagnola di loro invenzione con cui cercano di rendere cristallini testi forse incomprensibili. Con questo pastiche di influenze e direzioni si prendono gioco di tutti gli stereotipi che ancora impregnano la nostra società e il nostro modo di guardare al diverso.

Membri:
Mariasole Calbi – Batteria e voce
Carlo Silvestri – Basso e voce
Gabriele Guerrini – Percussioni
Angelo Carta – Chitarra e voce

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