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“Double Nickels On The Dime” dei Minutemen, il viaggio del “punk” a 55 mph

Ho scritto già diversi articoli per Impatto Sonoro, tra cui quelli su Lou Reed ed i cLOUDDEAD. Il primo è uno dei personaggi che più amo nel panorama musicale, il secondo è uno dei gruppi che mi ha procurato una delle dipendenze più grandi mai causate da un disco. Eppure non mi hanno provocato quei brividi lungo la schiena che sta provocando adesso la stesura di “Double Nickels On The Dime” dei Minutemen ed è un album che ascolto molto meno rispetto ad un “Berlin di Lou Reed.

Quindi, perché? Sarà perché quel faccione sorridente di Mike Watt in copertina alla guida del suo Beetle a 55 mph mette davvero allegria, quell’allegria che sarà spezzata in modo infame da un altro van che il 22 dicembre ‘85 andò fuori strada e iscrisse mestamente al club dei 27 il suo amico di una vita e braccio destro musicale D. Boon. Sarà perché io adoro i contrasti, ma quest’album è una fantastica analogia ed è in grado di contrastare il mio amore per i primi. Non c’è solo Mike Watt alla guida del Beetle, c’è ogni persona che vive la musica non come un semplice passatempo ma come un qualcosa che riempie, come un’esperienza che forma la sua persona. “Double Nickels On The Dime” è uno dei viaggi più belli che un amante della musica possa fare e la ricchezza che ne acquisisce è enorme.

Stavo scrivendo che “Double Nickels On The Dime” oltre che un viaggio è un’opera per poi cancellare quest’idea, in quanto, almeno personalmente, associo all’idea di opera un qualcosa di “complesso”, aggettivo che per nulla si confaceva ai Minuteme. Anzi, uno dei motivi della loro notorietà nella scena punk era la loro filosofia “We Jam Econo”, caratterizzata dalla semplicità e la trasparenza nella produzione dei loro lavori; “Double Nickels On The Dime” ad esempio, è stato registrato in una singola sessione notturna all’incredibile cifra di 1000$.

Il nome nasce come reazione ad una canzone di Sammy Hagar, I can’t drive 55, una protesta contro il limite di velocità di 55 mph imposto dagli USA su tutte le loro autostrade. Non un qualcosa di sconvolgente secondo Mike Watt, sono più che felicio di mettermi a 55 mph in auto, tanto faccio musica pazza, questa è la mia ribellione. Come gli album che più porto nel cuore (ad esempio i prima citati cLOUDDEAD), lo stile dei Minutemen è quanto di più singolare sia esistito in territorio “punk”. Punk tra virgolette, perché ha poco a che fare con il punk comunemente inteso (Sex Pistols, Ramones) così come con quella storica sotto-categoria alla quale dovrebbe appartenere, l’hardcore-punk. Ascoltando “Double Nickels On The Dime” lo mettereste a paragone con i Black Flag o i Dead Kennedys? Io personalmente no e per questo “Double Nickels On The Dime” è una delle migliori rappresentazioni non del punk come musica ma come idea.

Double Nickels On The Dime” è un viaggio di ben 43 tracce, dove la più lunga dura 2:58. La conclusione è breve: è necessario riaffermare che “Double Nickels On The Dime” è uno dei viaggi più belli che un appassionato di musica possa fare.

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