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Ho99o9 – Blurr

2020 - Toys Have Power / 999 Deathkult
hardcore rap / sludge metal / hardcore punk / industrial

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Tracklist

1. Beneath The Earth's Crust
2. Lex Luger
3. Flesh 'N Blood (feat. N8NOFACE)
4. Hydro Break
5. Sleep Paralysis
6. Hardcore
7. Dog Shit
8. Movie Night (feat. Pink Siifu)
9. Navigate
10. Firefly Family (feat. Mike IX)


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Mostruosi, irreprensibili e inarrestabili, theOMG e Yeti Bones sfruttano la quarantena e il virus per rinchiudersi nelle catacombe, allestite a mò di studio degli orrori e incidere sangue e dolore. Un nastro che gira mentre la musica cola dal soffitto come liquame, e quando si ferma si alza la nebbia, dal terreno e le ombre si allungano.

La paura è un catalizzatore, e gli Ho99o9 lo sanno bene, non avrebbero scelto questo nome, altrimenti, e nemmeno un’attitudine destinata a pochi altri – di norma giganti – nel mondo dell’hip hop. Sempre che di hip hop e rap si possa ancora parlare quando nominiamo l’immonda creatura del duo di Newark. Ma sì, fanculo, è questo l’hardcore del nuovo millennio, e quest’anno, in cui violenza e follia hanno fatto da padrone, perché non metterci un punto venefico.

Blurr” è un mixtape, ma i più avvezzi sanno già che equivale ad un album, e chi di HH e HC si nutre sa che spesso questi oggetti, e gli EP, sono di valore assolutamente equiparabile a quello di un album vero e proprio, anche se più sporchi, grezzi e infidamente fini a se stessi, e questo è proprio il bello di suddette uscite, che fotografano lo spirito primordiale di una band.

Qui di roba primordiale ne abbiamo quanto basta per non dormire con la luce spenta. Gli ambienti dipinti dal duo sono tra i più agghiaccianti si possano trovare su un mercato ormai oberato da produzioni hi-def tutte uguali, e gli Ho99o9, che di paura non ne hanno nemmeno una goccia in corpo, si addentrano nell’oscenità, giusto il tempo di lavorarsela, masticandola e sputandola più sporca di prima, più spaventosa che mai. È hip hop? Sì, si fa spazio la trap, ineffabile tocco di classe, mostrificata dagli ambienti affinati da Ghostface Killah ai tempi che furono e miscelati con ciò che piace tanto oggi, ma che non piacerà mai a quei fan ipnotizzati dal vuoto vacuo di YouTube (Movie Night, Lex Luger e se la trap fosse doom Sleep Paralysis), tra omicidi grime zampillanti fluidi corporei e plasma (Navigate), un limbo colorato r’n’b che lascia spiazzati (Hardcore è evocazione voodoo di James Brown e della sua combriccola), circondati da infezioni industriali marca Al Jourgensen (Flesh ‘N Blood) ed omaggi prodigyiani che guardano ad Alec Empire e al suo digital hardcore algido (Dog Shit).

I laidi accoppiamenti in cui l’hardcore rap diviene esattamente ciò che significano le due parole mischiate assieme si ergono come torri oscure a guardare un mondo allo sfacelo (Firefly Family, con la leggenda Mike IX degli Eyehategod sugli scudi a spizzare sudore e bile sul microfono) e una scheggia sludge metal (Beneath The Earth’s Crust) si conficca in un occhio, lasciandoci orbi e senza forze, accompagnati solo dal rumore del nostro fiato che si spezza in gola.

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