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Glass Animals – Dreamland

2020 - Wolf Tone Records
indie pop / elettronica

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Tracklist

1. Dreamland
2. Tangerine
3. ((home movie: 1994))
4. Hot Sugar
5. ((home movie: btx))
6. Space Ghost Coast to Coast
7. Tokyo Drifting – Denzel Curry
8. Melon and the Coconut9. Your Love (Déjà Vu)
10. Waterfall Coming Out Your Mouth
11. It’s All So Incredibly Loud
12. ((home movie: rockets))
13. Domestic Bliss
14. Heat Waves
15. ((home movie: shoes on))
16. Helium


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I Glass Animals esordiscono nel 2014, presentandosi come un’originale novità nel panorama indie rock britannico e mondiale. Non abbiamo racconti magici sulla loro formazione o sul loro passato premusicale. Anche il loro account Instagram è di recente creazione: il primo post risale a maggio di quest’anno, proprio per annunciare l’uscita del singolo che avrebbe dato il nome al loro terzo album in studio, “Dreamland“.

Misteriosi per scelta o per natura, i Glass Animals non assomigliano a niente di conosciuto, e in poco tempo sono riusciti a creare un marchio di fabbrica, che a un primo ascolto si traduce in “hey, cool”. Forse sono le sonorità esotiche o assolutamente fuori da schemi di normalità, forse è la voce di Dave Bayley a trascinare in un loop di ascolto psichedelico.

Dave Bayley, Drew MacFarlane, Edmund Irwin-Singer e Joe Seaward sembrano quattro bravi ragazzi catapultati dagli anni ’80 in un mondo che però ha gli strumenti tecnologici per esprimere al meglio il loro potenziale. Infatti il gruppo fa della comunicazione visiva un punto di forza non indifferente e gioca con immagini che mirano a catturare l’occhio tanto quanto la musica cerca di farlo con l’orecchio: è sufficiente rinfrescare la memoria con il video di Pork Soda, o con l’ultima uscita “Your Love (Déjà Vu)“.

Arriviamo ad agosto, dopo l’annuncio di un ritardo di due settimane nell’uscita dell’album, con le aspettative alle stelle, colpa di un debutto assai intenso. In ZABA e How To Be A Human Being erano stati delineati tratti da confermare in un nuovo lavoro. C’è qualcosa che non convince però in “Dreamland“, una versione opaca della promessa fatta. Il frontman della band aveva annunciato che il tutto era nato in un periodo complicato a livello personale: nel 2018 infatti il batterista Joe aveva avuto un incidente in bicicletta quasi mortale. Quando dice che tutto era confuso e spaventoso, non abbiamo difficoltà a ritrovare tali sentimenti in una serie di tracce molto simili tra loro, che mancano di incisività.

Tuttavia, non è assolutamente da buttare via e merita più di un ascolto per cercare di seguire passo passo i ricordi dietro alle storie raccontate in questi brani, circondate da un alone di incertezza quantomai attuale. Carina l’idea di inserire tracce di brevi secondi di una serie intitolata “home movie”, spaccati di infanzia che ci introducono ancora più a fondo nell’intimità del gruppo. Purtroppo l’incertezza rimane in beat e ritmi che non fanno mai quello scatto in più e ci lasciano in una zona grigia di accontentata nostalgia. Sembra più il racconto stanco di un giovane non giovane che ha perso la propria energia in pensieri solitari. 

Ma niente è lasciato al caso, ci può non piacere il mancato ardimento, ma i Glass Animals non hanno creato un prodotto incosciente e improvvisato. Se la coerenza viene prima di tutto, questa la ritroviamo nell’intento proemico del primo brano “Oh, it’s 2020 so it’s time to change that/ so you go make an album and call it Dreamland” (Oh, siamo nel 2020 ed è tempo di cambiare, quindi farai un album e lo chiamerai “Dreamland“), sussurrato come in un’ispirazione onirica, da cui il nome dell’album.   

Tutta la parte centrale non spicca per originalità ma i Glass Animals seminano qua e là alcune chicche, come Hot Sugar e soprattutto Your Love (Déjà Vu), dimostrando ancora una volta il loro talento nell’accostare ritmi e note assai catchy.

Helium chiude il cerchio dei temi affrontati, rivestendoli con i toni di una malinconia amorosa che si sgretola sull’onda di ricordi a tratti dolorosi a tratti lucidamente coscienti. Ascoltiamo parole dense di tristezza ma nella parte finale del brano viene riproposta la melodia di Dreamland, questa volta rivestita dai toni più felici della tonalità in Mi maggiore.

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