Ihsahn – Pharos

Seconda uscita di questo 2020 per Ihsahn, che pubblica a distanza di sette mesi da “Telemark”, un nuovo EP. Come già annunciato a inizio anno, i brani qua inclusi presentano un approccio parecchio diverso e abbandonano quasi totalmente le atmosfere più cupe e ed estreme in favore di un flavour progressive, vicino alle ultime uscite dei Pain Of Salvation o dei conterranei Leprous.

La struttura riprende esattamente quella di “Telemark”, con tre brani inediti e due cover, ma ne rovescia gli intenti, con un songwriting rock elegante, efficace ed estremamente melodico come in Spectre At The Feast. L’opener Losing Altitude è un brano moderno e praticamente perfetto, sorretto da una prova vocale superba e un uso dell’elettronica perfettamente funzionale, generoso ma mai invasivo.

La title track rielabora invece le influenze progressive di band come i King Crimson grazie al suo andamento ritmico in tre quarti, il prezioso utilizzo del Mellotron che dona al brano un’ atmosfera notturna ed un sapiente uso delle dinamiche, grazie all’apporto di fiati e cori nelle parti più incisive. Un brano vicino agli ultimi Opeth come intenti ma oggettivamente più efficace. Mentre la cover di Manhattan Sky con Einar Solberg (Leprous) alla voce è un tributo abbastanza scolastico ai conterranei A-HA, quella di Roads dei Portishead risulta particolarmente riuscita, mantenendo il mood notturno e noir dell’originale.

“Pharos”, che farà sicuramente storcere il naso a chi è ancora convinto che la carriera di Ihsahn si sia dovuta fermare agli Emperor, rappresenta ancora una volta un fulgido esempio di come il talento di Ihsahn nel saper scrivere musica vada oltre il genere proposto.