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Touché Amoré – Lament

2020 - Epitaph Records
post-hc

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Tracklist

1.Come Heroine
2.Lament
3.Feign
4.Reminders
5.Limelight (feat. Andy Hull)
6.Exit Row
7.Savoring
8.A Broadcast
9.I’ll Be Your Host
10.Deflector
11.A Forecast


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Since the last time we spoke
I’ve learned quite a lot

Sono passati 4 anni da “Stage Four” e per i Touché Amoré è stata l’attesa più lunga in carriera tra una pubblicazione e l’altra. E devono essere stati 4 anni per niente facili per il cantante Jeremy Bolm, lo si avverte chiaramente dall’ascolto del nuovo “Lament”, quinto album in studio per la band losangelina, che in 10 anni, per altro appena compiuti, non ha fatto altro che alzare l’asticella di un genere che ad oggi ai Touché Amoré deve gran parte del proprio stato di salute.

Stage Four” era la risposta ad un bisogno estremamente intimo, un disco di portata unica al quale ci siamo approcciati con il rispetto e l’ammirazione che si deve ad opere che trattano in maniera sincera e passionale un tema così personale come quello del lutto: Jeremy d’altronde cantava e urlava per se stesso, per scolpire nel tempo le sue memorie, il suo dolore, senza la pretesa che tutti dovessero o potessero comprenderlo del tutto. E quel dolore gli è rimasto attaccato addosso, perché non se ne va via con una folata di vento o con una porta sbattuta, nemmeno scrivendo uno dei più intensi album post-hc dell’ultimo decennio. Con un dolore del genere si fa i conti per l’eternità. 

Lament” è il primo di tanti di questi confronti, è il bisogno di cominciare a camminare fianco a fianco con un’ombra nera che sarà un compagno di vita da accettare e da capire. Ed è per questo che un disco dalle tematiche ancora una volta scure lascia alla fine una sensazione di calda luminosità, come un abbraccio dopo un lungo periodo di solitudine: non ci sono momenti angoscianti nelle 11 tracce in scaletta, c’è anzi un senso di assoluta condivisione, come se i Touché Amoré stavolta avessero voluto dare voce alla sofferenza di tutti. Così, allo stesso modo in cui infinitamente vari sono i modi e i motivi per stare male, il post-hc della band statunitense si tinge di molteplici sfumature, tracciando nuove strade e piantando nuovi steccati che sarà difficile oltrepassare.

Suona tutto così naturale in “Lament”, e non è solo per l’ottima produzione di un pezzo da novanta come Ross Robinson: i Touché Amoré si confermano in uno stato di forma smagliante, che gli permette di saltare senza inciampare dall’hardcore rabbioso e dinamico di Come Heroine e Savoring (pazzesca la sezione ritmica) al punk melodico di I’ll Be Your Host e Feign, dall’indie bagnato di nineties di Reminder (con Julien Baker) all’emo-rock, bellissimo, di Limelight (con Andy Hull dei Manchester Orchestra), fino a sparigliare completamente le carte in tavola in A Broadcast, una ballata placida e sghemba come non mai, tanto difficile da immaginare quanto da spiegare. Terribilmente semplice è invece il modo in cui i nostri non calano mai di intensità in un disco dai momenti così diversi  e come la voce di Bolm, che ha quella dote che non hanno in molti di dare un peso specifico immenso ad ogni singola parola, arrivi sempre a bersaglio pieno.

I’m still out in the rain, I could use a little shelter”, canta Jeremy nella conclusiva Forecast, ponendo fine ad un percorso di pura catarsi, un’esperienza estremamente introspettiva e al tempo stesso universale che incorona i Touché Amoré come la miglior band post-hc attualmente in circolazione. 

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