Impatto Sonoro
Menu

Recensioni

Flica – Tappskog

2020 - Schole Records
ambient / elettronica

Ascolta

Acquista

Tracklist

1. Entrance To The Woods
2. White Woods
3. Riding Griffin
4. Exit Trail


Web

Sito Ufficiale
Facebook

Euseng Seto as Flica, tredici anni di un sound easy listening e ambient.

“Tappskog” è il nuovo EP di Euseng Seto, in arte Flica, prodotto dalla label giapponese Schole Records. Nel titolo, estrapolato dal lessico svedese, è racchiuso il senso dell’album: addentrarsi in una metaforica foresta sensoriale. Questo viaggio musicale, seppur breve, esprime appieno le motivazioni di ricerca della dimensione ancestrale e di un equilibrio mistico legato al panismo.

Nato in Malesia, a Kuala Lumpur, Euseng è un musicista dalla personalità duplice, fedele all’acustica polistrumentale. La sua carriera inizia nel 2007 con l’album Windwane & Window, un embrionale esperimento di unione tra elettronica e acustica basato su brani definiti “easy listening melodies”. Negli anni successivi il sound di Flica si è fatto sempre più dark e introspettivo, in contatto con la dimensione naturale. Con Nocturnal e Telepathy Dreams ha raggiunto la maturazione espressiva, fatta di composizioni sonore design-based. Flica si è mostrato anche come musicista audiovisual, soprattutto durante i live, grazie alla collaborazione con il visual artist Fairuz Sulaiman.

Entrance To The Woods è un ingresso sonoro dai toni fiabeschi. Mentre il pianoforte funge da narratore di fairy tale, distorsioni dai toni metallici rendono concreta la scena che immaginiamo. Due viaggiatori si tengono per mano, addentrandosi in una foresta scandinava. Il movimento dei loro zaini, sincronizzato a quello dei passi, rimanda suoni ferrosi, generati dagli oggetti custoditi all’interno delle sacche e necessari alla realizzazione di questa avventura. Sul sentiero della tappskog si gela, ma in fondo alla via si può scorgere un fuoco accogliente che emerge dal manto nevoso ai piedi degli abeti.

Le White Woods circostanti si lasciano osservare, corteggiare dallo sguardo attonito dei due avventurieri. Gli arpeggi di sottofondo simboleggiano la calma interiore che ha rapito gli umani. Strumenti a fiato tramutano i respiri dei testimoni in soffi gentili, mentre la plasticità delle note di cornice continua a rimandare il pensiero a ciò che nel concreto sta accadendo in quella landa sospesa nel tempo. Il caos della vita urbana si sta allontanando. In un attimo è già notte. La neve ha coperto le orme del passaggio umano.  

Riding Griffin è un trip onirico, teneramente malinconico. Fiati, corde pizzicate e piano si muovono in un andamento circolare, appoggiati gli uni agli altri. La delicatezza della track è simulacro della fragilità spirituale degli esseri umani. Solo cavalcando un grifone ci si può staccare dalle catene terrene, per osservare la vita da un’altra prospettiva.

Exit Trail è un percorso a ritroso, intristito da un pianoforte laconico. Nell’ultimo brano la componente acustica è più vivida, protagonista della vicenda umana. I due viaggiatori stanno cercando la strada che li farà uscire dalla tappskog, si sentono sconfitti e in parte sollevati dalla fine di questa avventura. Essere stati in quel luogo ha arricchito la loro esistenza, ma la scelta di perdersi nei boschi non è stata affrontata con coraggio. Le distorsioni delle note rappresentano l’incedere di passi stanchi e lenti. Di colpo il peso del silenzio ingoia il ritorno alla vita terrena.

In “Tappskog” l’ambient elettronica si mescola all’oriental mood, partorendo un Asian Sound dagli elementi sperimentali. Tutto è pensato per immaginare un luogo lontano dove rifugiarsi e rigenerarsi per poi risorgere a vita nuova. Nella descrizione dell’album si legge: “Tappskog è un posto molto a Nord, in un sobborgo pieno di neve. E noi abbiamo seguito una traccia fino all’ingresso del bosco perduto. Abbiamo camminato senza uno scopo mentre nell’aria si sentiva odore di foresta bruciata. Intorno nessuna creatura animale. Se fosse passato un grifone, ci sarebbe piaciuto cavalcarlo per ammirare la foresta dal cielo. Ci siamo sentiti soli e, passando da un lago ghiacciato, siamo tornati a casa seguendo le calde luci della strada”.

Con Flica si va oltre il concetto basilare di “cassa armonica”. Nella sua musica c’è un legame quasi necessario con la Natura. L’oriental ambient di Euseng Seto è simile ad una religione pagana, naturalista e poco antropocentrica.La Terra ci parla, ci suona le sue melodie. A noi spetta solo ascoltarla.

Piaciuto l'articolo? Diffondi il verbo!

Altre Recensioni