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Frankie And the Witch Fingers – Monsters Eating People Eating Monsters…

2020 - Greenway Records / The Reverberation Appreciation Society
heavy rock / psych

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Tracklist

1. Activate
2. Reaper
3. Sweet Freak
4. Where's Your Reality?
5. Michaeldose
6. Can You Hear Me Now?
7. Simulator
8. Urge You
9. Cavehead
10. MEPEM...


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Per la rubrica “dischi dai titoli improbabili partoriti da band con nomi ancora più improbabili”, ecco a voi “Monsters Eating People Eating Monsters…” (da ripetersi all’infinito) dei Frankie and the Witch Fingers. Con questo sesto lavoro il quartetto di Los Angeles spinge il suo bagaglio garage adrenalico e muscoloso in direzione di un heavy rock dal piglio decisamente più psichedelico e groovy, a tratti quasi funky, un trend già evidente nello scorso “ZAM” (2019). Il risultato? Una delle migliori jam di questo 2020, perfetta per ribadire a gomiti alti lo status di “pezzo grosso” nell’underground statunitense.

Alle percussioni tribali di Activate il compito di aprire le danze, tessendo la tela ideale per esplosioni chitarristiche e linee vocali tipiche della scena californiana anni Duemila, al punto da farci pensare immediatamente al concittadino John Dwyer degli Osees (che i Nostri hanno e continuano ad accompagnare in tournée in giro per il mondo). A seguire troviamo Reaper e Sweet Freak, due brani altamente rappresentativi di questo “MEPEM…”: sebbene molti riff suonino decisamente cliché (Black Sabbath in primis, ma anche Led Zeppelin), la rivisitazione dei Frankie and the Witch Fingers non manca certo di scioltezza e personalità, al punto da ricordarci alcune delle migliori realtà odierne, dai sopracitati Osees ai Fuzz di Ty Segall (altro onorevole concittadino), per non parlare poi degli australiani King Gizzard & The Lizard Wizard.

Il cambio di marcia arriva con l’ottima Where’s Your Reality?, cavalcata psichedelica che non tarda ad insinuarsi nel cervelletto grazie ad insistenti ritmiche motorik ed irresistibilili powerchords in levare. Michaeldose – cuore schizofrenico e tramite strumentale alla seconda parte dell’album – introduce quindi la fulminante Can You Hear Me Now?, divertissement degno dei primi Black Keys (o dei compagni d’etichetta Night Beats), e Simulator, una lunga jam psicotropa dal piglio decisamente revivalista. La riuscitissima parentesi strumentale Urge You ci regala un attimo di respiro prima di trascinarci in coda al disco, dove troviamo il singolo Cavehead, irresistibile hit garage-rock destinata a lasciare il segno nella comunità psichedelica, e la title track MEPEM…, un’epica cavalcata di chiara matrice progressive con tanto di fiati e delirio strumentale finale.

MEPEM…” è probilmente il miglior disco degli oramai rodati Frankie and the Witch Fingers, un riuscitissimo compendio di heavy rock primordiale, groovy ed allucinogeno, consigliatissimo non solo ai fan della cosiddetta “neo-psichedelia”, ma soprattutto agli amanti dell’hard-rock di fine anni Sessanta ed inizio anni Settanta.

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